Dove è finito l’organico di rete? da Tuttoscuola, 18.12.2012 Nel primo provvedimento legislativo sulla scuola del governo Monti (legge 35/2012 sulle semplificazioni) era stato tentato il rilancio dell’autonomia scolastica, prevedendo l’incremento di 10 mila posti (norma abrogata) per l’organico funzionale di istituto e l’organico di rete. Era stato prevista l’emanazione, entro 120 giorni, di un decreto interministeriale che avrebbe dovuto definire “la consistenza numerica massima degli organici delle autonomie e di rete sulla base della previsione dell'andamento demografico della popolazione in età scolare” per gli anni scolastici 2013-2014, 2014-2015 e 2015-2016. Di quel decreto non si sono avute notizie da tempo, come se quello slancio autonomistico fosse stato abbandonato su un binario morto e la questione non interessasse più a nessuno. Un desolante ‘scusate, ci siamo sbagliati’. L’entusiasmo che in primavera aveva salutato il provvedimento che avrebbe dovuto potenziare l’autonomia delle istituzioni scolastiche sembra spento del tutto. Sarebbe bastato avviare l’organico funzionale di istituto, ma nell’anno di attuazione del nuovo dimensionamento, oltre alle note gravi carenze finanziarie, probabilmente non c’erano le condizioni organizzative propizie per un ulteriore cambiamento. In controtendenza, l’intesa sugli scatti di anzianità ha intaccato, per dura necessità finanziaria, il trattamento accessorio del personale scolastico, uno dei pochi elementi che sostengono l’autonomia scolastica. Se si vorrà incidere sulla qualità della scuola, il rilancio effettivo dell’autonomia scolastica dovrà trovare posto tra le priorità della prossima legislatura. |