Naturalmente,
non mi ero presentata alla
selezione per andare ad
insegnare (avrei potuto farlo
trent’anni fa) ma solo per
capire il funzionamento della
prova che sin dall’inizio mi è
sembrata davvero demenziale.
Così come ho scritto
nell’articolo, mi sono
“allenata” solo con i mezzi
messi a disposizione 19 giorni
prima dal Miur e cioè con l’esercitatore
ministeriale.
I
50 quesiti presentati, così come
lo sono stati agli esami, erano
in sequenza: 18 di logica, 18 di
comprensione del testo, 7 di
informatica e 7 di lingua
straniera.
Ad
ogni domanda, venivano fornite 4
risposte di cui, ovviamente,
solo una giusta. Ma il problema
non stava solo nella difficoltà
delle domande che spaziavano
dalle equazioni ai principi di
fisica, dall’insiemistica agli
indovinelli enigmistici, quanto
nel fatto che una volta finita
la prova (si avevano a
disposizione 50 minuti per le 50
domande) il sistema ti diceva
quante domande avevi azzeccato
(in verde), quante ne avevi
sbagliato (in rosso), ma non ti
mostrava la risposta giusta.
Cosicché andavi avanti alla
cieca senza renderti conto dei
tuoi errori, senza poterti
confrontare con altri (i quesiti
erano 3.500 in totale) e senza
poter capire se avevi sbagliato
tu la risposta o era già errata
in partenza.
Tutto questo meccanismo è stato
elaborato dagli alti dirigenti
del Miur per “evitare che gli
aspiranti memorizzassero i
quesiti”. Come se fosse
possibile in 19 giorni mandare a
memoria senza capirli migliaia
di domande. E poi, anche se
questo fosse successo, quanti
candidati (dotati di memoria
sicuramente eccezionale)
sarebbero stati in grado di
farlo: 1.000, 2.000? E per una
così piccola percentuale si
toglie alle altre centinaia di
migliaia la possibilità di
apprendere dai propri errori che
è poi il principio base
dell’insegnamento?
Inoltre, gli esami si sono
svolti al computer privi di
tastiere, perché tra le domande
di informatica ce ne erano
alcune che ne riguardavano l’uso
(ad esempio quale lettera viene
dopo la Q nella tastiera
italiana). Mi chiedo, ma anziché
togliere le tastiere rendendo a
tutti (aspiranti e preposti al
controllo) la vita difficile,
non era più semplice togliere i
quesiti che ne riguardavano
l’uso?
Non mi soffermo più sulle
assurdità di questi test di cui
si è già tanto parlato, ma
vorrei porre alcune domande al
ministro Profumo.
Prima domanda:
Chi ha superato le prove, ne
sono certa, non ha utilizzato
solo l’esercitatore
ministeriale, ma si è servito di
altri strumenti presenti su
internet, dove oltre ai
quesiti erano fornite anche le
risposte giuste.
Così come segnalato in
altro
articolo, c’è stata,
infatti, una vera e propria fuga
di notizie a poche ore
dalla messa in linea
dell’esercitatore e il Ministero
non ha potuto far nulla per
evitarlo (siamo ancora in attesa
di sapere che fine ha fatto
l’ispezione della Polizia
postale sulla “talpa”
che ha fatto uscire (o li ha
venduti?) i test a distanza
di pochi minuti dalla loro
pubblicazione. Come è finita?
E
per quale motivo, il Ministero
dopo il furto non ha deciso di
cambiare tattica e di fare lo
stesso, dando a tutti la
possibilità di conoscere le
risposte giuste?
Seconda domanda:
perché il Ministro non
ha fornito
a nessuno, neanche ai
sindacati l’intera batteria dei
test, con le relative risposte
corrette, come previsto dal
bando? Facendo così non ha dato
a nessuno la possibilità di
controllare il contenuto dei
test né di capire se i
quesiti somministrati ai
candidati erano gli stessi di
quelli contenuti
nell’esercitatore.
Terza domanda:come
sono state assegnate le sedi e
le relative postazioni?
Un’ultima considerazione:
chi si è mosso nella legalità,
come la sottoscritta, senza
navigare in siti pirata ma
solo servendosi
dell’esercitatore aveva
probabilità vicino allo zero di
superare la prova e quindi è
stato fortemente penalizzato e
svantaggito rispetto a chi che
non ha rispettato le regole.
Desidererei avere delle
risposte, come regalo di
Natale, se non dal Ministro da
coloro che hanno predisposto
questa prima fase di selezione.
Infine grazie a chi mi ha
scritto e come me è stato
bocciato. Nessun aspirante
ammesso alle prove successive,
sino ad oggi mi ha inviato una
riga. Spero che mi racconti la
sua esperienza.
Comunque, auguri a tutti e in
bocca al lupo a chi ce l’ha
fatta!
daniela.girgenti@tecnicadellascuola.it
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