NAZIONE |
PRIMARIA |
SECONDARIA INFERIORE |
SECONDARIA SUPERIORE |
Austria |
17-18 |
17-18 |
18 |
Belgio (1) |
18-23 |
18-20 |
17-20 |
Danimarca |
18 |
20 |
19 |
Regno Unito (2) |
(23)-32 |
(23)-32 |
(23)-32 |
Finlandia |
24 |
18-24 |
16-23 |
Francia (3) |
24+2+1 |
17-18 |
14-18 |
Grecia |
21-24 |
16-21 |
16-21 |
Germania |
18 |
20 |
19 |
Irlanda |
23 |
22 |
22 |
Lussemburgo |
23 |
21 |
21 |
Paesi Bassi (4) |
(27)-40 |
(24)-40 |
(24)-40 |
Portogallo |
25 |
22 |
20 |
Spagna (5) |
25 |
18-21 |
18-21 |
Svezia (6) |
(20)-31 |
(16)-31 |
(14)-31 |
MEDIA (Europa a 15) |
22 |
19,5 |
19 |
La doppia numerazione deriva dal fatto che in Belgio esistono 3 amministrazioni scolastiche, una per ogni comunità linguistica, con proprie regole autonome, qui sono indicati il minimo e il massimo.
Ufficialmente nel Regno Unito si calcola solo l’orario di presenza a scuola (32 ore), di questo tuttavia solo una parte è dedicato alle lezioni (circa 23 ore)
L’orario della primaria è costituito da 24 ore frontali su 4 giorni(lunedì, martedì, giovedì, venerdì) + 2 ore di recupero (sabato) + 1 ora conglobata, quello della secondaria superiore differisce tra docenti agregès (14) e certifiès (18).
Nei Paesi Bassi si calcola ufficialmente solo l’orario complessivo contrattuale (40 ore), tra parentesi l’orario effettivamente dedicato alle lezioni.
Nella secondaria spagnola esistono docenti laureati (a 18 ore settimanali) e diplomati (a 21 ore).
In Svezia si calcola ufficialmente solo l’orario di presenza a scuola (31 ore), tra parentesi l’orario effettivamente dedicato alle lezioni.
Da questa tabella emerge una differenza non particolarmente pesante con gli orari europei che non solo smentisce l’accusa di “fannullismo” rivolta da certi ambienti ai docenti italiani, ma evidenzia l’esagerazione di chi pensava di “aggiustare la cosa” con ben sei (6!) ore aggiuntive. Nella primaria si è perfettamente in linea, nella secondaria inferiore la media della “vecchia” Europa a 15 è superiore di un’ora e mezza, nella secondaria superiore di un’ora.
Facendo il confronto con una analoga ricerca
svolta una decina di anni fa sugli stessi paesi,
si può riscontrare un leggero appesantimento
degli orari della secondaria superiore di meno
di un’ora (ai tempi la media era 18 ore e un
quarto) ma un deciso alleggerimento di quelli
della primaria (la media era 23 ore e mezza) e
della secondaria inferiore (20 ore). La qual
cosa corrisponde, per esempio, alle notizie che
negli ultimi 10 anni abbiamo avuto circa un
appesantimento degli orari nella secondaria
superiore tedesca (+1 ora) e alleggerimenti
nella scuola media e professionale francese (da
20 a 18 ore).
Nell’Europa dell’Est
Né si può dire che l’allargamento dell’Unione soprattutto verso l’Est abbia cambiato questa situazione. La scuola dell’Europa Orientale o si muoveva sulle stesse lunghezze d’onda o si è prontamente adeguata. Come si può vedere dalla tabella 2 gli orari di lezione non differiscono molto da quelli dell’Europa occidentale, anzi sommati ne determinerebbero in media una leggera diminuzione.
Tabella 2 – Orario di
lezione insegnanti del resto dell’Unione
Europea.
(Fonte Eurydice 2010)
NAZIONE |
PRIMARIA |
SECONDARIA INFERIORE |
SECONDARIA SUPERIORE |
Bulgaria |
12-17 |
23 |
24 |
Repubblica Ceca |
17 |
17 |
16 |
Estonia |
18-24 |
22 |
18-22 |
Cipro |
19 |
18 |
18 |
Lettonia |
21 |
21 |
21 |
Lituania |
18 |
18 |
18 |
Ungheria |
22 |
22 |
22 |
Malta |
26 |
20 |
20 |
Polonia |
14 |
14 |
14 |
Romania |
16-18 |
16-18 |
16-18 |
Slovenia |
16-17 |
16-17 |
14-15 |
Slovacchia |
22-23 |
23 |
22 |
Ma, come si diceva, il lavoro del docente non si limita alle sole lezioni con gli alunni. La maggioranza dei contratti o degli stati giuridici dei docenti europei prende in considerazione questo fatto indicando uno spazio orario per altri compiti, per lo più definendolo sulla base dei tempi di lavoro “ universali” previsti in quel paese: 35 – 40 ore (tabella 4). Tolta la parte che definisce l’orario di lezione si tratta di un orario largamente figurativo e in buona parte lasciato alla gestione individuale del docente, a casa, per intenderci. Ma nella metà dei casi sono previste anche ore di permanenza a scuola o comunque di attività certificabili oltre l’orario di lezione, come dimostra la tabella 3.
Tabella 3 – Orario di
permanenza a scuola
(comprensivo delle ore di lezione). (Fonte
Eurydice 2010)
NAZIONE |
PRIMARIA |
SECONDARIA INFERIORE |
SECONDARIA SUPERIORE |
Belgio |
26* |
|
|
Germania |
30 |
30 |
30 |
Grecia |
30 |
30 |
30 |
Irlanda |
28 |
|
|
Lussemburgo |
28 |
22 |
22 |
Portogallo |
35 |
35 |
35 |
Finlandia |
27 |
21-27 |
17-26 |
Spagna |
30 |
30 |
30 |
Svezia |
31 |
31 |
31 |
Regno Unito (tranne Scozia) |
32 |
32 |
32 |
Malta |
28 |
28 |
28 |
Lettonia |
23 |
23 |
23 |
Cipro |
30 |
30 |
30 |
(*) Solo nella scuola della Comunità fiamminga, nelle altre due comunità non sono ufficialmente previste ore di permanenza oltre la lezione.
Non hanno l’obbligo di permanenza a scuola oltre l’orario di lezione l’Austria, il Belgio (tranne la primaria fiamminga), la Francia, i Paesi Bassi, la Scozia, l’Irlanda (tranne la primaria) e tutta l’Europa Orientale (tranne la Lettonia). L’Italia ce l’ha (e lo sappiamo bene) con le 40 ore annue collegiali e le 40 di gestione dei consigli di classe ed inoltre per una parte non quantificata per le cosiddette attività connesse con l’insegnamento (ricevimento parenti, scrutini, sorveglianza ecc.) ma queste, se si escludono le 2 ore della scuola primaria, di solito non compaiono sulle schede internazionali, il che ha indotto in errore anche alcuni giornalisti in recenti articoli sull’argomento.
Tabella 4 – L’orario
contrattuale o statutario ufficiale
(comprensivo delle ore di lezione e di
permanenza a scuola).
(Fonte Eurydice 2010)
NAZIONI |
ORE |
Austria, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovenia |
40 |
Spagna |
38 |
Danimarca |
37 |
Lituania |
36 |
Francia, Portogallo, Scozia, Estonia |
35 |
Grecia, Cipro |
30 |
Alcuni contratti o stati giuridici non contemplano questo tipo di descrizione: Malta, Finlandia, Belgio, Irlanda, Lussemburgo, Italia stessa. In alcuni casi questa è prevista ma corrisponde esattamente alla parte da svolgere a scuola: Grecia, Cipro, Portogallo.
Vi è tuttavia un’altra parte di orario che va considerata ed è quella che rende più pesante l’orario annuo: l’articolazione dell’orario lungo tutto l’arco dell’anno scolastico perchè tutti i paesi hanno un calendario delle lezioni ed un più lungo spazio di attività scolastica, quello che per noi va dall’inizio alla fine delle cosiddette attività didattiche (1 settembre – 30 giugno), come si vede dalla tabella 5.
Tabella 5- Settimane di lezione e settimane di attività scolastica
NAZIONE |
SETTIMANE DI LEZIONE |
SETTIMANE DI ATTIVITA’ |
Belgio |
37 |
37 |
Danimarca |
40 |
47 |
Germania |
40 |
46 |
Grecia |
35 |
39 |
Spagna |
37 |
41 |
Francia |
36 |
36 |
Irlanda |
37 |
37 |
Lussemburgo |
36 |
36 |
Paesi Bassi |
40 |
40 |
Austria |
36 |
36 |
Portogallo |
35 |
45 |
Finlandia |
39 |
39 |
Svezia |
38 |
39 |
Regno Unito |
38 |
39 |
ITALIA |
33 |
39 |
Quest’ultimo aspetto ha una sua importanza. Come si può vedere l’Italia con le sue 39 settimane di funzionamento non si discosta molto dagli altri paesi. È invece molto più bassa in quanto a settimane di lezione (33 contro un range da 35 a 40). Questa è stata una delle motivazioni che i sostenitori delle 6 ore in più avevano addotto. Ma non è la stessa cosa, non solo per i docenti, soprattutto per i ragazzi. Avere qualche settimana in più vuol dire avere un tempo più disteso, una cosa che l’orario non può surrogare, in altri ambienti lavorativi si chiamerebbe aumento dei carichi di lavoro o intensificazione dei ritmi.