Scuole occupate e concorso: da Tuttoscuola, 10.12.2012 Tra una settimana 320 mila docenti alla ricerca di un posto fisso tra i quasi 12 mila posti messi a concorso, si siederanno davanti ad un computer per affrontare i test di preselezione, superati i quali potranno affrontare le successive prove di selezione. Il ministero, con l’attiva collaborazione degli Uffici scolastici regionali, ha compiuto uno sforzo organizzativo notevole per reperire aule attrezzate e laboratori informatici in grado di accogliere questo esercito di candidati. Per tutti, in linea sull’apposito sito del ministero, sede, calendario della prova, orario di presenza per sottoporsi alle prove. Non sono mancate critiche per la perdita di preziosi giorni di lezione (due o tre almeno) da parte degli studenti degli istituti scolastici, sedi delle prove di preselezione. C’è però un altro problema che incombe e che ha determinato nei giorni scorsi un’affannosa ricerca di sedi alternative da parte dell’Amministrazione scolastica. È tuttora in atto in diverse città italiane l’occupazione di scuole da parte degli studenti come conseguenza della mobilitazione avviata a novembre e che ha visto, come è noto, manifestazioni e cortei contro la politica governativa verso il diritto allo studio. Reperire in poco tempo sedi alternative ‘tranquille’ e dotate di tutta l’attrezzatura informatica necessaria non è facile. Il Miur deve riuscirci, perché è in gioco la credibilità dell’intero concorso; una credibilità che lungo la strada ha perso via via molti sostenitori. A questa situazione organizzativa imprevista che rimarrà precaria fino all’ultimo si aggiunge anche il considerevole numero di candidati, esclusi per irregolarità varie, ma riammessi dai Tar con ordinanze di sospensiva del decreto di esclusione. |