Quello che l'Agenda Monti non dice Andrea Florit, dal Coordinamento Precari di Venezia, 30.12.2012 Chi potrebbe non condividere i contenuti dell'Agenda Monti sulla scuola (in gran parte copia-incolla di un vecchio documento di Pietro Ichino)? Tanti buoni propositi, tante belle frasi. Si parla di rompere lo schema culturale per cui il significato della professione di insegnante è stato mortificato, di rimotivazione dei docenti e di riconoscimento del loro contributo, investendo sulla qualità e inserendo premi economici annuali per quelli che raggiungono i migliori risultati. Peccato che siano frasi che i docenti, negli ultimi anni, si sono sentiti ripetere in continuazione; peccato che la "premessa" a questi buoni propositi siano sempre i tagli, perché prima bisogna ridurre il costo del debito, e solo dopo si potranno creare nuovi spazi di investimento; peccato che un'intera riforma della scuola sia già stata venduta come fatto epocale, ma in realtà servisse solo a ridurre gli organici; peccato che i risparmi ottenuti dovessero servire a "premiare" i docenti, mentre sono solo serviti a coprire il normale bilancio ministeriale. Peccato che nell'Agenda Monti non si dicano quelle che, a nostro avviso, sono le reali intenzioni dell'ex-premier e che il suo governo ha già imbastito negli ultimi mesi o ha già tentato di mettere in pratica.
Le preoccupazioni di Monti per l'Istruzione
(pubblicamente espresse) riguardano sostanzialmente l'eccessiva
spesa, la dispersione scolastica e l'età più elevata con cui i
nostri ragazzi si laureano rispetto agli altri Paesi europei. Il
tutto si traduce in due processi fondamentali, peraltro già portati
avanti dal suo governo: accorciare di un anno
il percorso secondario di secondo grado (gli studi di
fattibilità attuati dal ministro Profumo sono già a buon punto e la
riforma di riduzione del triennio conclusivo delle superiori
potrebbe partire già dal 2014) e modificare il CCNL ripresentando l'innalzamento,
pressoché gratuito, dell'orario di servizio dei docenti della
secondaria (intesa già sottoscritta dalle Ooss e che attende
solo la riconferma di Monti al governo per essere definitivamente
attuata). Tagli enormi d'organico a cui
l'Agenda Monti non potrà e non vorrà rinunciare, prima di
tutto. |