Roger Abravanel
messaggero di Confindustria?

di Vincenzo Pascuzzi, 15.12.2012

Ha cominciato nel 2008 a diffondere e propagandare il verbo della “meritocrazia” mediante un suo apprezzato saggio e poi con articoli e interventi vari. Si tratta di Roger Abravanel, ingegnere già a 22 anni, poi carriera prestigiosa, un c.v. di rispetto, ora presentato come saggista, advisor, guru. Dapprima si era proposto al governo di centro-destra e, nello specifico, si era affiancato – quale consulente prestigioso e a titolo gratuito - al ministro dell’Istruzione Gelmini (1). Ma sembra con scarsissimi esiti e risultati concreti. Da notare che R.A. non aveva, e non ha, alcuna esperienza diretta nel settore scuola, vanta esperienze di consulenza aziendale, perciò parla di scuola solo modellandola come un’azienda.

Ora R.A. sembra riproporsi per tempo al possibile futuro governo di centro-sinistra e lo fa con un articolo sul Corriere della Sera del 9 dic. u.s. (2) che appare un po’ provocatorio e di sfida. A parte queste caratterizzazioni, la sua nota ripete contenuti vaghi, parole d’ordine criptiche, slogan efficaci e refrain già noti, usurati e che non hanno trovato attuazione nei tre anni e mezzo del governo precedente. Già in un articolo del 10 nov., sempre sul Corriere (3), R.A. aveva cominciato a mandare messaggi a sinistra. Tanto che gli aveva subito replicato il suo amico Salvatore Bragan (4).

Sui contenuti proposti nella nota più recente, condivido – e credo di non essere il solo - l’opinione di Giorgio Israel sintetizzata in: “A me la "meritocrazia" di Abravanel non piace né punto né poco. È la meritocrazia dei test e quindi dell'Invalsi, ….” (5). E’ anche verosimile l’altro giudizio di G.I.: “Abravanel è la voce della Confindustria che vuole fare della scuola un insieme di centri di formazione per i suoi futuri addetti ….” (6).

Vediamo, o rivediamo, alcuni aspetti della proposta e del pensiero di R.A.

Meritocrazia. Già è stato notato che il termine appare impreciso e usato impropriamente. In realtà, si parla insieme di: merito, meritocrazia (?), merito-metria, premiazione del merito (forse meglio punizione del demerito), merito-logia o declamazione del merito. Fin qui, a parte l’imprecisione del termine, tutti o quasi d’accordo. Ma siamo a livelli teorici, ideologici, quasi astratti, mancano le indicazioni e le specificazioni pratiche, operative, attuative. Mancano anche le finalizzazioni e le attribuzioni. Ho già avuto occasione di osservare che sarebbe opportuno e utile far seguire al saggio iniziale “Meritocrazia” uno studio o una proposta operativa con indicazioni concrete su come valorizzare il merito in un sistema castale, familistico, cooptante (7).

Una nuova merito-metria? A ben riflettere e considerare, il merito c’è già, è riconosciuto e valutato. Almeno sulla carta, poi in pratica magari viene troppo spesso scansato, scavalcato, ingannato. Esistono i raccomandati, i cooptati, la casta. Ora, sembra, la “meritocrazia” si dovrebbe concretizzare mediante batterie di test o quiz tipo Invalsi, spacciati gratuitamente, come “oggettivi”, mentre non se ne conosce né la paternità, né i riferimenti disciplinari, né i criteri di scelta. Il Miur non sta certo facendo una buona figura con alcuni dei test della prova preselettiva del c.d. concorsone. Quale merito si dimostra se si è capaci di rispondere a quiz su lumache che scivolano in pozzi di 11 metri o su orologi che ritardano di un’ora esatta ogni 3 giorni?

Merito-logia. Di sicuro si parla troppo e invano dell’argomento identificato praticamente appunto come “meritocrazia”. E’ diventato, o viene usato, come uno spauracchio agitato per inveire genericamente contro i docenti che non si vorrebbero far valutare (mentre non è vero), alcuni forse fannulloni, altri forse incapaci. Altro aspetto è quello di usare i discorsi sulla meritocrazia come diversivo per distrarre dalle omissioni e dalle inadempienze dello stesso Miur.

Merito-terapia. L’efficacia sottintesa e implicita nella “meritocrazia” sarebbe quella di provvedere al miglioramento dei docenti, della scuola e dei discenti. Quasi che intimorendo i docenti, magari licenziandone alcuni, quelli rimasti verrebbero stimolati a insegnare meglio avviando gratis un circolo virtuoso. Un po’ come il bizzarro barone di Münchhausen che uscì da una palude, in cui era caduto, afferrandosi per i capelli e tirando con tutte le forze!

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LINK

(1) Abravanel lo stregone dietro alla Gelmini
http://irradiazioni.wordpress.com/2010/12/01/abravanel-lo-stregone-dietro-alla-gelmini/

(2) «Meritocrazia valore di destra» L’idea che la sinistra deve rottamare
http://giovannitaurasi.wordpress.com/2012/12/09/meritocrazia-valore-di-destra-lidea-che-la-sinistra-deve-rottamare-di-roger-abravanel-dal-corriere-della-sera-del-9-dicembre-2012/

(3) Ineguaglianze ecco perché la Sinistra non ne parla
http://www.socrate2000.com/articoli=2012/112012/ineguaglianze=131112.html

(4) Caro Abravanel, senza ridurre le diseguaglianze non si cresce più
http://www.linkiesta.it/blogs/cammello-l-ago-e-mercato/su-sinistra-disuguaglianze-e-crescita-la-mia-risposta-ad-abravanel

(5) Giorgio Israel ha detto... 10 dicembre 2012 18:14
http://www.blogger.com/comment.g?blogID=2437060168770673181&postID=5139958580274538992

(6) Giorgio Israel ha detto... - 11 dicembre 2012 16:51
http://www.blogger.com/comment.g?blogID=2437060168770673181&postID=5139958580274538992

(7) A Roger Abravanel piace il concorsone di Profumo
http://www.gildacuneo.it/2012/09/a-roger-abravanel-piace-il-concorsone-di-profumo/