Il concorsone e la prova preselettiva. Lettera aperta al ministro Profumo. di Vincenzo Pascuzzi, 20.12.2012 Egregio Sig. Ministro Profumo,
ricordo benissimo
che, giusto un anno fa, molti accolsero la sua nomina a ministro con
enorme sollievo, molta fiducia e speranza. Anche perché sembrava
impossibile non fare meglio - o almeno un po' meglio, un po' meno
peggio - del ministro "giovane" precedente. Ma veniamo proprio al concorsone dei 300mila (il n. preciso è 327.798, circa quanti sono gli abitanti di Bologna, Firenze o Bari!) aspiranti docenti e alla prova preselettiva appena conclusa.
L'ottimo articolo
di Michele Smargiassi – su la Repubblica del 18.1.2.2012 (1) - ha
colpito nel segno, ha disvelato e denunciato - avendola vissuta in
prima persona "da dentro" - la situazione assurda e insieme
grottesca che ora la propaganda ministeriale non riesce a camuffare
e mistificare.
Leggiamo dalla
sua lettera: «Le prove preselettive .... intendono misurare le
capacità logiche, la conoscenza delle lingue e dell'informatica che
i candidati posseggono. Questo tipo di test non è una nostra
invenzione estemporanea o strampalata, ma la modalità utilizzata da
anni in tutti i Paesi moderni per determinare la platea sulla quale
si misureranno poi le conoscenze professionali più specifiche.
Quello che abbiamo fatto, dunque, è solo importare dall'Unione
europea, dove simili test sono la prassi, sia i quiz [sic!] che
l'uso dei computer per la loro esecuzione». 1) In poche righe e per due volte, lei usa il verbo "misurare" riferito prima a capacità logiche e poi a conoscenze. Lei è ing., ha sostenuto più esami di Fisica e sa bene che si possono misurare le "quantità" non le "qualità". Anche se a queste ultime si attribuisce, si abbina - a volte e per comodità - una valutazione espressa con numeri, non si tratta di misura in senso tecnico, scientifico, oggettivo, ma appunto di una valutazione essenzialmente soggettiva. 2) Le capacità logiche. Intervistato da Piero Piovani per Il Messaggero, il giorno prima, lei aveva affermato addirittura «Con i test misuriamo la capacità di pensare» (3). Affermazione del tutto impropria, gratuita, velleitaria. Se fosse vera, lei meriterebbe almeno un paio di premi Nobel! Anche ridotta a "capacità logiche" l'intenzione valutativa (non di misura) è del tutto vaga e in forte difficoltà e criticità.
3) I Paesi
moderni e l'Unione europea, lei scrive, usano, hanno per prassi
simili test e quiz. Abbia pazienza, sig. ministro, ma deve
aggiungere alla citazione qualche esempio concreto, dettagliato,
recente, documentato e verificabile di simili pratiche all'estero!
Altrimenti – perdoni la franchezza - la sua affermazione suona come
una scusa estemporanea. 4) La disturba Smargiassi quando accomuna - ma non è il solo a farlo! - i test preselettivi ai giochi de La Settimana Enigmistica. Lei dice di volerlo contestare nel merito ma poi non lo fa. La differenza è che la S.E. non obbliga a fare questo o quel quiz, non pone limiti di tempo, è finalizzata allo svago, non è una roulette russa con 4 colpi in un caricatore da 6! 5) Altra caratteristica della prova preselettiva a quiz, o test, appena conclusa è la sua assoluta arbitrarietà o casualità che si concretizza in ciascun test, nel numero di test (perché proprio 50?), nei tempi relativi assegnati (un solo minuto a quesito! Non dicono che la fretta è cattiva consigliera?), nella ripartizione fra logica (18 domande), comprensione del testo (18 d.), informatica (7 d.), lingua straniera (7 d.). 6) "Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali." Scriveva don Lorenzo Milani nella sua "Lettera ad una professoressa" riferendosi ai ragazzi. Ma vale anche per i concorrenti. Quelli che nel loro c.v. hanno studi di "logica" o "comprensione del testo" risultano avvantaggiati all'incirca nel rapporto 18 a 7 rispetto a chi ha invece studi di "lingua straniera" o "informatica". 7) Ancora, la penalizzazione di 0,5 punti per risposta errata è un controsenso ed è troppo pesante, in quanto il punteggio complessivo potrebbe variare, in teoria, da - 25 a + 50. Un punteggio negativo non ha proprio senso, è assurdo! O no, secondo lei? E' da prevedere che Anief e Codacons porteranno in tribunale anche questo aspetto, oltre la soglia di sufficienza fissata a 35/50 invece che a 30/50.
8) Altro aspetto
critico, che potrà manifestarsi nei risultati per classe di
concorso, è quello di aver messo un limite fisso (appunto 35/50)
come limite per superare la prova invece di una certa percentuale
dei primi classificati in graduatoria. Il Miur si è così preso la
pesante responsabilità di "bocciare" concorrenti che magari già
insegnano da anni invece di ammettere i migliori (ammesso e non
concesso che lo siano) alle prove scritte e orali. In sostanza il
Miur ha bocciato se stesso ben due volte: una sui precari che
insegnano (circa 58.000 = 1/3 dei 175.813 bocciati) e l’altra sulle
lauree e abilitazioni concesse e sui precedenti concorsi. Segnalo la
lettera del lettore Mario Panicucci ad alcuni quotidiani (4). 10) Il Miur, e quindi ancora lei sig. ministro, è anche in difetto (o in errore) per quanto riguarda la previsione di spesa di questo concorsone. E' stata fornita la cifra di 1 mln di euro ma appare del tutto orientativa né è ripartita in voci che ne consentano la verifica e il monitoraggio. In sostanza è un concorsone con i costi a piè di lista, lasciato in eredità al suo successore. Un po' come certe opere pubbliche il cui costo raddoppia, triplica o di più in corso d'opera. Per completezza, il costo potrebbe essere 10-20 o anche 120 volte superiore a quello inizialmente indicato, e parliamo di soli costi diretti, non di quelli indiretti o indotti (5).
LINK
(1) Così ho
passato il concorsone
(2) Un test da
paese moderno
(3) «Con i test
misuriamo la capacità di pensare»
(4) Insegnanti
bocciati dentro la scuola
(5) Il concorso
dei quiz comincia in deficit |