Le discipline ad indirizzo nei
licei artistici, musicali di Giovanni Sicali La Tecnica della Scuola, 18.12.2012 Ancora oggi, nonostante la riforma Gelmini, l’istruzione artistica risulta essere una nobile decaduta, una cenerentola senza lieto fine
Fino agli inizi degli anni 90 le circolari e le ordinanze del MPI
erano indirizzate con questa dicitura: “Per gli istituti e scuole di
istruzione secondaria superiore, ivi compresi i licei artistici e
gli istituti d'arte”… Ancora oggi, nonostante la riforma Gelmini,
l’istruzione artistica risulta essere una nobile decaduta, una
cenerentola senza lieto fine. Il MIUR, a firma del direttore
generale C. Palumbo, il 18/10/2012 aveva emanato la CM n. 89 avente
per oggetto la valutazione periodica degli apprendimenti nelle
classi superiori e le indicazioni per gli scrutini per l’a.s.
1012-13. Ma, dato che la riforma è entrata gradualmente nei licei
artistici ed istituti tecnici e professionali ed a regime lo sarà
solo nel settembre 2014, quella circolare avverte che “nelle classi
quarte e quinte dei percorsi liceali, artistici, tecnici e
professionali gli scrutini si svolgeranno con le consuete modalità
(ndr. degli anni passati), nel rispetto delle norme ancora vigenti”.
Tanto grande è la confusione in quei tipi di scuole che il
5/12/2012, sempre a firma C. Palumbo, è arrivata un’altra “grida
manzoniana”: la nota ministeriale (prot. n.8039) indirizzata ai
direttori generali e ai DS con “Chiarimenti in merito
all’assegnazione delle ore di insegnamento e la valutazione di
alcune discipline dei Licei artistici, musicali/coreutici e degli
istituti tecnici del settore tecnologico”. Non ci sono novità di
rilievo perché - tenendo conto della necessità del risparmio - si
ribadisce la piena autonomia decisionale delle istituzioni
scolastiche. Insomma, avendo la Gelmini “distrutto” l’istruzione artistica, la nota della Palumbo cerca di porre rimedio alla situazione caotica che si è venuta a creare e i rimedi del’ultima ora con le soluzioni proposte non appaiono né convincenti né accettabili. Per di più, come fa notare la FlC-CGIL, “nella circolare 25/12 e nel decreto interministeriale che impartiscono le disposizioni per la definizione dell’organico di diritto per l’a.s. 2012/13 non vi è alcun riferimento alle tipologie di curricolo per l’indirizzo “Arti Figurative” così come definite nella nota del 5/12/2012. Dalla lettura della nota sembrerebbe che la scelta del curricolo da parte della scuola possa essere fatta annualmente. Inoltre non è chiaro se la scelta operata per una determinata classe abbia validità fino al quinto anno oppure possa essere modificata durante il percorso. In questi casi è evidente che il richiamo alle sole situazioni di soprannumerarità è largamente insufficiente. Infatti i docenti precari delle discipline di indirizzo sarebbero sottoposti ad una situazione di instabilità perenne, tenuto conto che non avrebbero alcuna certezza sulle scelte potenzialmente cangianti delle istituzioni scolastiche”. Discorso analogo - purtroppo - va fatto per i licei musicali e coreutici. Nell’Italia, patria dell’arte, non c’è posto per le nove Muse. |