Cresce il numero dei laureati
che lasciano l’Italia

Le principale meta di destinazione èla Germania

 La Stampa, 28.12.2012

ROMA
Cresce il numero dei laureati che lasciano l’Italia, dall’11,9% del 2002 al 27,6% del 2011 e la meta preferita è il Regno Unito che accoglie l’11,9% degli emigrati laureati.

E’ il quadro tracciato dal report Istat 2011 sulle migrazioni internazionali e interne della popolazione residente.

Il numero degli emigranti italiani con 25 anni e più oscilla nell’ultimo decennio tra 29 e 39 mila unità. E l’istituto sottolinea come si sia modificata la distribuzione dei flussi in uscita rispetto al titolo di studio posseduto: la quota di laureati passa dall’11,9% del 2002 al 27,6% del 2011, mentre la quota di emigrati con titolo fino alla licenza media passa dal 51% al 37,9%.

Nel medesimo periodo, il numero di italiani che si iscrive dall’estero diminuisce da oltre 35mila a 22mila unità. Anche per gli iscritti risulta in aumento la quota dei laureati, dal 13,7% al 25,9%, mentre diminuisce quella di coloro in possesso di titolo fino alla licenza media, dal 66,7% al 48%. Nel 2011 il saldo migratorio risulta negativo sia per gli individui in possesso di titolo di studio fino alla licenza media (-5 mila 200) sia per i diplomati (-6 mila 300) e sia infine per i laureati: sono infatti 10 mila 600 i laureati che lasciano il Paese e circa 5 mila 800 quelli che vi rientrano.

Le principali mete di destinazione sono la Germania, la Svizzera, il Regno Unito e la Francia che, messe insieme, assorbono il 44% degli emigrati di 25 anni e più.

Al di fuori dell’Europa ci si reca soprattutto negli Stati Uniti e in Brasile. Se si considerano i soli cittadini laureati la graduatoria dei Paesi di destinazione si modifica e vede al primo posto, in valore assoluto, il Regno Unito che accoglie l’11,9% degli emigrati laureati, seguito da Svizzera (11,8%), Germania (11%) e Francia (9,5%).

Sul fronte dei rientri in patria, Germania e Svizzera sono i principali Paesi di provenienza. Dall’analisi del profilo dei laureati emerge che dopo la Germania (12,8% dei ritorni) si collocano il Regno Unito (11%), gli Stati Uniti (9,6%) e la Francia (7,6%).