PIERLUIGI BERSANI
Istruzione e Ricerca sono
gli strumenti più importanti
per assicurare dignità al lavoro
e combattere le disuguaglianze.
L’istruzione e la ricerca sono gli strumenti più
importanti per assicurare la dignità del lavoro e
combattere le disuguaglianze.
Un paese in cui cala drammaticamente la domanda
d’istruzione è
un paese senza futuro.
Dobbiamo arrestare l’abbandono
scolasti-co, la flessione delle iscrizioni alle nostre
università, la sfiducia dei ricercatori e la
demotivazione di un corpo insegnante sottopagato e
sempre meno riconosciuto nella sua funzione sociale e
culturale.
Se c’è un settore per il quale è giusto
che altri ambiti rinuncino a qualcosa,
è quello della ricerca e della formazione.
La scuola e le università italiane hanno
vissuto quindici anni di continue
umiliazioni.
Noi invertiremo la rotta.
È necessario un piano straordinario contro la
dispersione scolastica,
misure per il diritto allo studio e investimenti sulla
ricerca avanzata
nei settori trainanti e a più alto contenuto
d’innovazione.
CREDIAMO NEL VALORE UNIVERSALISTICO DELLA FORMAZIONE,
DELLA PROMOZIONE DELLA RICERCA SCIENTIFICA E DELLA
RICERCA
DI BASE IN AMBITO UMANISTICO.
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MATTEO RENZI
"Una scuola dove
si impara davvero".
La scuola è il terreno sul quale si gioca il futuro del
nostro Paese.
Bisogna tornare ad investire, ma farlo con modalità
nuove, che mettano al centro la qualità dell'educazione
che diamo ai nostri figli. E' davvero un paradosso,
quello di una scuola nella quale si danno voti a tutti,
ma non alla qualità dell'insegnamento e delle strutture
scolastiche. Gli istituti scolastici devono godere di
un'ampia autonomia, anche riguardo alla selezione del
personale didattico e amministrativo, con una piena
responsabilizzazione dei rispettivi vertici e il
corrispondente pieno recupero da parte loro delle
prerogative programmatorie e dirigenziali necessarie.
Questo obiettivo va preparato attraverso una fase
transitoria nella quale si incominci a responsabilizzare
gli istituti scolastici mediante una valutazione della
performance gestita da una struttura indipendente
centralizzata.
Perciò proponiamo:
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1.
Assegnare un organico funzionale stabile per almeno un
triennio ad ogni scuola.
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1.
un forte investimento sulla scuola e, in particolare,
sulla formazione e l'incentivazione degli insegnanti,
sull'edilizia scolastica (v. infra 5. c.) e sull'upgrade
tecnologico della didattica;
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2.
Un piano pluriennale per estendere la rete di asili nido
e raggiungere l’obiettivo del 33% di copertura dei posti
imposto dall’Europa.
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2.
la valutazione degli istituti scolastici attraverso
il completamento e il rafforzamento del nuovo Sistema di
Valutazione centrato sull’azione di Invalsi e Indire,
con la prospettiva di avvicinare gradualmente il nostro
modello a quello britannico centrato sull’azione della Ofsted;
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3.
Cancellare il Maestro unico della Gelmini per riportare
in vetrina i gioielli di famiglia del sistema scolastico
italiano: tempo pieno e modulo a 30 ore con le
compresenze nella primaria.
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3.
incentivi ai dirigenti scolastici basati sulla
valutazione della performance delle strutture loro
affidate;
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4.
Scuole aperte tutto il giorno, per permettere agli
studenti di studiare a scuola da soli o in compagnia,
per fare sport, musica e teatro. Perché le scuole
diventino il cuore di quartieri e città.
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4.
una revisione complessiva delle procedure di
selezione e assunzione dei docenti, basata sulle
competenze specifiche e sull'effettiva capacità di
insegnare;
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5.
Lotta alla dispersione scolastica, perché nessuno sia
lasciato indietro. Dimezzare la dispersione come chiede
l’Europa 2020 richiede interventi mirati, percorsi
individualizzati, tempi distesi per l’apprendimento.
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5.
una formazione in servizio per gli insegnanti
obbligatoria e certificata, i cui esiti devono
contribuire alla valutazione dei docenti e alle
progressioni di carriera, basata su un mix di:
aggiornamento disciplinare, progettazione di percorsi
con altri colleghi, aggiornamento sull’uso delle nuove
tecnologie per la didattica, incontri con psicologi
dell’età evolutiva o con medici per capire come
affrontare handicap o disturbi di apprendimento sui
quali la scienza ha fatto progressi.
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6.
Un piano straordinario per l’edilizia scolastica. Oggi
il 64% delle scuole non rispetta le norme di sicurezza.
E’ una vera emergenza nazionale. Servono interventi
urgenti: - allentare il patto di stabilità interno per
quegli enti locali che investono nella ristrutturazione
o nella edificazione di nuove scuole, incentivando la
costruzione di scuole con ambienti di apprendimento
innovativi ed eco sostenibili.
-
rifinanziare la nostra legge 23, che permetteva
un’accorta pianificazione degli interventi di
concerto con gli enti locali
-
offrire ai cittadini e alle cittadine la possibilità
di destinare l’8 x mille dello Stato, in modo mirato
all’edilizia scolastica.
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6.
la valutazione e incentivazione degli insegnanti,
attivando in ciascun istituto scolastico un meccanismo
finalizzato all’attribuzione di un premio economico
annuale agli insegnanti migliori, scelti da un comitato
composto dal preside, da due insegnanti eletti dagli
altri (cui andrà il 50% del premio e che non potranno
ovviamente essere selezionati per il premio intero) e da
un rappresentante delle famiglie eletto dalle stesse,
sulla scorta del progetto pilota "Valorizza", già
sperimentato in quattro province nel corso del
2010-2011.
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7.
Bilanciare l’istruzione e la formazione tecnica e
professionale, perché siamo stati un grande paese
industriale, quando abbiamo avuto i grandi periti
industriali.
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