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'Pillole del sapere' denunce e richieste di Uno Notizie, 9.12.2012 Roma ultime news www.UnoNotizie.it - Report stasera 9 dicembre torna a parlare delle “Pillole del sapere”: video di 3 minuti, comprati da una commissione mista Miur-Ansas a 39 mila euro l'uno, mentre le scuole non hanno la carta igienica, gli insegnanti vengono tirati per il collo e si preparano tagli per centinaia di milioni per i prossimi anni. Secondo le testimonianze di un dipendente che ha realizzato per la Sbressa molte delle 12 pillole acquistate dal Miur, di pillole ne aveva preparate centinaia e nelle intenzioni erano tutte destinate alla pubblica istruzione.
Comunque dopo la denuncia di Report nell'inchiesta sulla Bpm dal
titolo la Banca degli Amici, Ilaria Sbressa ha denunciato per
diffamazione gli autori dell'inchiesta e ha chiesto un
risarcimento danni per 35 milioni di euro. Il Ministro Francesco
Profumo invece ha avviato un'ispezione interna, vuole ora fare
chiarezza sia sull’acquisto delle Pillole sia sul finanziamento
arrivato all'azienda Interattiva Media della Sbressa di oltre 5
milioni di euro nell’ambito del progetto Smart Cities. Intanto Report come tradizione ha continuato a occuparsi della vicenda, ed è emerso che una delle principali aziende della Sbressa, Interattiva, non ha versato per anni contributi ai dipendenti, è fallita dal novembre del 2011 e vanta un passivo nei confronti di Equitalia di circa un milione di euro. Ha un contenzioso aperto anche con la Rai, a cui dovrebbe 415 mila euro per un progetto, che prevedeva la realizzazione di un documentario e video destinati alla Farnesina. E la Sbressa, secondo Viale Mazzini, sarebbe stata inadempiente. Nonostante questo la signora Sbressa, grazie al fatto di aver creato aziende con nome simile, tipo Interattiva Media, ha continuato a ottenere soldi pubblici. È riuscita ad inserirsi sul mercato elettronico della Consip, la società dipendente dal Ministero delle Finanze, voluta per rendere più trasparenti ed economici gli acquisti della Pubblica Amministrazione. Ma in Consip ci hanno detto i controlli vanno a campione e basta autocertificarsi. E per coincidenza nessuno della Consip ha mai controllato i bilanci delle aziende della Sbressa, o se la Sbressa fosse un'imprenditrice affidabile con cui la Pubblica Amministrazione potesse tranquillamente fare affari. Né ha mai controllato se in quanto fornitrice dello Stato fosse a posto con il versamento dei contributi. E così grazie a un'altra società, Interattiva Media, è riuscita a vendere al Miur le "Pillole del sapere" a 40 mila euro. Avrebbero dovuto vigilare e valutare la congruità del prezzo anche gli esperti scientifici messi a capo dell'Ansas, l'agenzia vigilata dal Miur che ha acquistato le pillole.
Del consorzio fanno parte per il 25% Elea, del gruppo Idi,
anch'esso dal 2010 finito in procedura di concordato
fallimentare; poi la Soipa, amministrata da Gabrio Caraffini, le
cui quote sono state sequestrate dalla magistratura, e lo stesso
Caraffini è stato arrestato con l'accusa di bancarotta e
riciclaggio. Ma pare che Agcom e Ministero dello Sviluppo, che nel 2008 hanno giudicato i requisiti del consorzio, idonei, non si sono accorti di quello che è successo. A proposito di come sono state rilasciate le autorizzazioni al consorzio da parte di Agcom e Mise, Report tornerà ad occuparsene. Intanto vi anticipiamo un breve stralcio dell'inchiesta che andrà in onda domenica 9 curata da Sigfrido Ranucci con la collaborazione di Giorgio Mottola. |