Danni da occupazione

Pasquale Almirante, La Sicilia 2.1.2.2012

Con assoluta certezza il Ddl 953, meglio noto come legge Aprea, andrà in soffitta definitivamente, imballato da un po' tutti i partiti, compreso il Pd che lo aveva riesumato, approfittando del governo Monti e nonostante ne avesse apportato delle modifiche sostanziali. I ragazzi, che avevano protestate nelle piazze per impedirne il varo definitivo in Senato, dopo l'approvazione in Commissione cultura, hanno cantato vittoria, visto pure che lo stesso ministro Profumo lo ha scaricato.

I vecchi decreti delegati del 1974, sul governo della scuola, continueranno allora a vivere felici, anche se trovare la rappresentanza dei genitori all'interno degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche appare sempre più un'avventura e quando si trova qualcuno disposto a candidarsi, partono preferenze bulgare. La politica è anche questa, mentre in molte scuole già occupate si incomincia a fare l'inventario dei danni e alcuni presidi stanno denunciando gli occupatori per interruzione di pubblico servizio. Un atto dovuto ma pure l'occasione per affermare "chi comanda in questa scuola".

Contestualmente i professori hanno l'obbligo di contare il numero delle assenze fatte da ciascun allievo e se si è sforato il limite massimo, pari ai 3/4 delle ore di lezione totali scritte sul Pof, il problema si fa serio perché c'è il rischio della bocciatura. La legge inoltre prevede 200 giorni complessivi di lezione che possono però diminuire in caso di eventi calamitosi o comunque al di fuori dell'ordinario come le requisizioni per le votazioni (come se mancassero altri edifici) o altro, non certo per l'occupazione. Ed è a questo punto che ciascuna scuola, sulla base dall'autonomia scolastica, decide se considerare i giorni di occupazione come assenza oppure come attività didattica, e quindi giustificabile, visto che comunque questa parentesi "occupante" può ben passare come attività formativa ed educativa. E che non è idea balzana, anzi; a causa proprio di tanti eventi legislativi che hanno visto la scuola balzare sulle prime pagine di tutti i giornali, gli studenti finalmente avranno capito qualcosa in più di questa strana nazione dove si spreca a cuor leggero, ma i cui costi vengono addossati all'istruzione che qualcuno ha sostenuto essere luogo asettico e apolitico, riservandosi però di rapinarla e umiliarla.