Bagnasco e Antiseri sull’IMU
alle paritarie: tassa ingiusta

da Tuttoscuola, 3.12.2012

È ormai imminente la scadenza ultima, fissata al 17 dicembre, per il versamento della rata finale a saldo dell’IMU. Il pressing delle scuole paritarie, genitori in testa, sul governo si è fatto ancora più forte dopo che i Comuni hanno reso noto l’ammontare delle somme dovute.

È nuovamente intervenuto anche il presidente della CEI, cardinale Angelo Bagnasco, che ha paventato la chiusura dei molti istituti cattolici che già ora dichiarano di essere in passivo e che non potrebbero reggere la nuova imposta

Ma mentre il presidente dei vescovi è apparso tutto sommato realista, limitandosi a dire che “c’è preoccupazione soprattutto per la mancanza di contributi” in favore delle famiglie, “che hanno diritto a scegliere per i propri figli l’istruzione che ritengono più idonea”, il Codacons ha presentato un ricorso al Tar chiedendo l’annullamento del regolamento Imu, giudicato “fonte di gravissima disparità di trattamento ed erronea applicazione dei principi fondamentali in materia di parità scolastica”, interpretata evidentemente come parità non solo in senso giuridico ma anche economico.

Interviene nel dibattito anche il filosofo Dario Antiseri, sostenitore storico del ‘buono studio’, da assegnare alle famiglie in modo che esse lo possano utilizzare indifferentemente nelle scuole preferite, statali e non statali, in una logica di concorrenzialità che le spingerebbe tutte a cercare di migliorare la qualità della propria offerta formativa. L’applicazione dell’IMU alle scuole paritarie, è la sua riflessione, ne getterebbe un buon numero fuori mercato, riducendo ulteriormente la concorrenza con le scuole statali, e danneggiando così l’intero sistema.