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Scuola & disabilità

Contributi scolastici:
sono volontari e non obbligatori
(a differenza delle tasse)

Il ministero dell'Istruzione ha chiarito la volontarietà (e non obbligatorietà) dei contributi scolastici chiesti all’atto dell'iscrizione. A differenza delle tasse scolastiche che invece devono essere pagate. I contributi non possono riguardare attività scolastiche istituzionali, ma solo l'arricchimento dell’offerta formativa

di Salvatore Nocera*, Superabile 9.4.2012

Il ministero dell'Istruzione ha definitivamente chiarito il carattere dei contributi scolastici che, normalmente, gli istituti scolastici chiedono alle famiglie al momento dell'iscrizione dei propri figli. Nella nota 312 del 20 marzo 2012, il ministero ha chiarito che si tratta di contributi volontari, a differenza delle tasse scolastiche che invece sono obbligatorie. I contributi, inoltre, non possono riguardare attività scolastiche istituzionali, ma solo l'arricchimento dell'offerta formativa (come ad esempio le attività sportive parascolastiche, le gite, i laboratori, ecc.).

Nella stessa nota, il ministero ha inoltre precisato che, essendo i contributi sostanzialmente delle donazioni fatte dalle famiglie agli istituti scolastici, sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi ai sensi dell'articolo 13 della legge 40/2007.

 

*  responsabile dell'area giuridico-normativa dell'Osservatorio scolastico sull'integrazione dell'Aipd nazionale