Secondo il MEF la scuola spende troppo
di R.P.
La
Tecnica della Scuola, 29.4.2012
Tra il 2009 e il 2011 le spese per beni e servizi nella PA sono
diminuite di 3 miliardi, mentre nella scuola sono rimaste costanti.
Il PD contrario a nuovi taglia alla scuola. Intervengono Puglisi e
Letta. Vendola: "Se tagliano un solo euro alla scuola, è la
rivolta". Si parla di ridurre le spese per beni e servizi.
Mano a mano che passano le ore
aumentano le indiscrezioni sulla
manovra finanziaria.
L’ultima novità relativa alla
scuola è questa: taglio del 15%
delle spese per beni e servizi
sostenute dal Ministero
dell’Istruzione.
E siccome tali spese ammontano a
un miliardo, il taglio dovrebbe
essere appunto di 150milioni di
euro, come già abbiamo
anticipato.
In effetti negli ultimi tre anni
le spese per i consumi intermedi
del Ministero dell’Istruzione
sono rimaste costanti, mentre
sono diminuiti di 3miliardi nel
complesso della Pubblica
amministrazione.
Ma è anche altrettanto vero che
la scuola è il settore della
Pubblica amministrazione che più
di tutti gli altri ha pagato il
prezzo della legge finanziaria
dell’estate 2008.
Come si può vedere mentre tra il
2009 e il 2011 la spesa per il
personale del Miur è diminuita
di più di un miliardo e mezzo,
quella complessiva del personale
statale e aumentata di 2miliardi
e 100milioni: il che significa
che negli altri ministeri la
spesa è aumentata di poco meno
di 4 miliardi.
La scuola, insomma, ha già dato
e pensare di ridurre persino i
trasferimenti alle scuole è
davvero impensabile.
Intanto la responsabile scuola
del PD Francesca Puglisi ha già
fatto sapere la propria
posizione sulle voci di tagli:
"Nella scuola non c'e' proprio
nulla da tagliare. Chiediamo
chiarezza al Governo sulle
intenzioni e i contenuti della
spending review. Se risparmi ci
saranno nella riorganizzazione
della spesa dello Stato, vengano
piuttosto reinvestiti per
restituire il tempo scuola
sottratto dal Governo Berlusconi
e per dare un posto nella scuola
dell'infanzia alle migliaia di
bambini in lista d'attesa in
tutta Italia" .
Posizione ribadita da Enrico
Letta, vicesegretario nazionale
del PD che ha già stoppato il
Governo: “Va benissimo
razionalizzare la spesa
pubblica, ma ad una condizione:
sulla scuola non si taglia, anzi
bisogna investire”
Durissima la reazione di Nichi
Vendola (SEL): "Se pensano ad
ulteriori tagli sulle scuola
pubblica anche solo di 1 euro,
sappiano che è una provocazione
bella e buona, che non potrà che
provocare una sacrosanta
ribellione".
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