I soldi della Lega sono serviti anche Tuttoscuola, 6.4.2012 Con l'inchiesta sull'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito su cui stanno lavorando le procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria, che hanno coinvolto il leader carismatico del Carroccio Umberto Bossi fino a determinarne le dimissioni da segretario federale, torna alla ribalta delle cronache la scuola Bosina di Varese, fondata e diretta da Manuela Marrone, moglie del Senatur. In un'intercettazione dello scorso 8 febbraio tra Belsito e Nadia Dagrada, dirigente amministrativa della Lega, emerge che un milione di euro sarebbe stato sottratto dalle casse del Carroccio un milione di euro per destinarlo alla scuola Bosina. Riferendosi all''elenco' di quel che era stato dato per la scuola, Belsito dice: “E' un milione, quello”, e la Dagrada aggiunge: “No, tra... tra tutto cosa dici? Eh... bah, secondo me arriviamo anche a qualcosina di più, sai?”. In un'altra intercettazione, del 26 febbraio, sempre tra i due, si parla dei "300mila euro destinati alla scuola Bosina di Varese per Manuela Marrone, che Belsito non sa come giustificare, presi nel 2011 per far fare loro un mutuo e che lui ha da parte in una cassetta di sicurezza". In passato, la scuola Bosina aveva fatto notizia, con vibrate polemiche, per il conflitto di interessi del Senatur, con riferimento a una discussa e costosa ristrutturazione a spese pubbliche (800mila euro per ristrutturare una scuola molto speciale. A Varese) e per un cospicuo finanziamento ricevuto (Finanziamento pesante alla scuola leghista di Bosina), ma era stato anche il luogo dal quale la Lega aveva lanciato la propria proposta di scuola federale (Linee guida della Lega per la riforma federale della scuola e Quando Bosina identifica il legame al territorio di Varese). Mai però la scuola era stata implicata in vicende giudiziarie, almeno finora. Infine, tra l'elenco delle spese sostenute con i soldi delle casse del partito, sempre per rimanere in ambito scolastico, sono presenti "i costi di tre lauree pagate con i soldi della Lega" e "i soldi per il diploma (di Renzo Bossi, figlio del Senatur)".
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