LA spending review

Scuola, risparmi in quattro mosse
ma senza toccare gli insegnanti

L'idea del ministro Profumo è quello di trasformare l'organizzazione interna
creando un ministero meno autorizzativo e più cooperativo
Sforbiciata agli affitti: -75%. Segreterie e biblioteche saranno condivise tra gli istituti

Flavia Amabile La Stampa, 30.4.2012

roma
Segreterie e biblioteche delle scuole in Comune, una riorganizzazione del personale del Miur, riduzione delle sedi: anche il ministero dell’Istruzione è al lavoro in queste ore per l’esame della spending review, la revisione mirata della spesa pubblica necessaria ad assicurare il raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio nel 2013 e impedire che i conti siano di nuovo in rosso.

Luigi Fiorentino, capo di gabinetto del Miur da pochi mesi, arrivato un mese dopo l’insediamento di Francesco Profumo alla guida del ministero, è alle prese con i conti ma sa che la scuola è già stata molto spremuta negli ultimi 10 anni e il suo pensiero va innanzitutto agli insegnanti: «Voglio che sappiano che ogni euro risparmiato andrà investito per loro».

Da qualche parte però bisognerà pur tagliare per allontanare lo spettro dei licenziamenti dei dipendenti pubblici sul modello greco. Il Miur agirà su quattro capitoli di spesa. Sulla scuola innanzitutto, perché si può ancora provare a realizzare delle economie di spesa, sostiene Fiorentino. Si può infatti rendere più efficiente la gestione delle supplenze e mettere in condivisione spazi come biblioteche e segreterie. Non si sa ancora quanto e come si ricaverà ma i risparmi saranno reinvestiti all’interno del sistema scolastico, promette il ministero.

Il secondo capitolo riguarda gli affitti. Saranno escluse le scuole che non verranno toccate da questa razionalizzazione. Le strutture dell’amministrazione centrale del ministero dell’istruzione, università e ricerca costano ogni anno 12 milioni di euro di canoni.

I dipendenti centrali sono suddivisi in due sedi: il palazzo storico del Ministero su viale Trastevere dove lavorano 900 dipendenti e piazzale Kennedy all’Eur sede degli uffici dedicati all’università ma non solo, e dove lavorano 400 dipendenti. A disposizione hanno 40mila metri quadri, in pratica 100mq per ogni dipendente della struttura. Un po’ sovradimensionata, insomma. Non strategici anche due depositi a Fiano Romano, un paese a nord di Roma, e villa Lucidi usata per ospitare il sistema informatico e un centro di corsi di Formazione. Verrà tutto dismesso entro fine 2013 concentrando tutte le attività tra la sede centrale di Trastevere e gli uffici di viale Carcani. Totale del risparmio circa 9 milioni di euro, il 75% dell’attuale spesa che calerà da 12 a 3 milioni.

Uno degli interventi più delicati sarà quello che toccherà la riorganizzazione degli uffici amministrativi. Si sta studiando una rivoluzione delle funzioni e degli uffici che seguirà la linea dettata dal ministro Profumo: di un ministero non più autorizzativo, ma cooperativo. E quindi molto accento sulle funzioni di indirizzo e coordinamento mentre saranno ridotte le strutture che finora hanno gestito i processi seguiti per raggiungere gli obiettivi. Anche in questo caso al Miur non si sbilanciano sulle cifre né sul programma di riorganizzazione che potrebbe prevedere tagli o spostamenti interni.

Un’ultima quota di risparmi arriverà dai beni e servizi. Quando si faranno le gare si cercherà di aumentare l’uso dell’e-procurement. Si ricorrerà cioè all’acquisto on-line, in genere meno costoso: il risparmio atteso è di circa 100 milioni, il 15% della spesa attuale.