Il ministro Patroni Griffi: statali in esubero di A.G. La Tecnica della Scuola, 19.4.2012 L’equiparazione dei dipendenti pubblici ai privati arriverà in estate con la riforma del lavoro: la mobilità obbligatoria per due anni già esiste, ma d’ora in poi per chi non sarà ricollocato scatterà il licenziamento. Cgil e Uil pronti allo sciopero. Cisl: serve un confronto. Anief: pensi a rilanciare i servizi. Ugl: sono altri i veri sprechi. Le parole di Patroni Griffi ha destato immediate e vibranti reazioni tra tutti i sindacati che difendono i lavoratori della pubblica amministrazione. “Se il ministro Patroni Griffi intende imporre licenziamenti facili nelle pubbliche amministrazioni – ha detto Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil - sappia che siamo pronti allo sciopero generale, dopo la manifestazione del pubblico impiego di lunedì 23 a palazzo Vidoni”. Il leader dei lavoratori della conoscenza sostiene che non si possono cambiare le regole in corsa, perché devono essere sempre “condivise e rispettose dei contenuti dei contratti”. Per la Flc-Cgil, quindi, non si può parlare di licenziamenti se prima non si garantiscono “vere opportunità alternative in termini di mobilità”. E nel comparto dell’istruzione pubblica queste sicuramente non mancano: “dopo i tagli di organico nella scuola pubblica – conclude Pantaleo - riteniamo che esistono possibilità concrete di utilizzare il personale in esubero per migliorare la qualità dell'offerta formativa”.
Anche per la Cisl non è agitando lo spettro del licenziamento che si
può far crescere il livello di produttività della pubblica
amministrazione. Giovanni Faverin (Cisl Fp) e Francesco Scrima (Cisl
Scuola) scrivono che “la licenziabilità dei dipendenti pubblici è un
falso problema: le norme esistono e la disciplina anzi è più rigida
che nel privato. Sulla mobilità, in particolare, non abbiamo bisogno
di ‘capire’: nella scuola ogni anno gestiamo attraverso contratti la
mobilità di migliaia di lavoratori, che ultimamente è stata
soprattutto mobilità forzosa per far fronte a esuberi e
soprannumero. Invece di alimentare inutili tensioni sui media, il
ministro valorizzi il confronto con le parti sociali". Un piano alternativo a quello di Patroni Griffi è stato reso pubblico dal segretario confederale Cisl, Gianni Baratta. "Si riapra, contestualmente, lo spazio contrattuale compresso dalle vigenti leggi; si accetti il confronto per la spendig reviu stabilendo per ogni amministrazione la destinazione dei risparmi degli investimenti e la remunerazione del lavoro; si decidano iniziative forti sull'occupazione riguardanti anche il precariato e sulla formazione; si sblocchi la previdenza integrativa dopo la 'paccata' subita sulla riforma delle pensioni". Paolo Pirani, segretario confederale Uil, chiede a questo punto “se ci sia o meno l`intenzione di sottoscrivere con il sindacato un accordo sul lavoro pubblico. Contro la 'svalorizzazione' del lavoro pubblico e in mancanza di un progetto di rilancio della qualità della Pubblica amministrazione a favore dei cittadini - ha aggiunto - la Uil ha già realizzato uno sciopero generale. Continueremo a contrastare, con determinazione, ogni politica che facesse gravare sui lavoratori pubblici i costi delle inefficienze e degli sprechi generati da scelte politiche dissennate". Anche per l’Anief il ministro Patroni Griffi sbaglia ad annunciare i licenziamenti dei lavoratori pubblici. “Il problema – dice il presidente Marcello Pacifico - non è garantire un posto di lavoro che non c’è più, ma investire e programmare una ripresa economica che a partire da una migliore distribuzione dei servizi da parte dello Stato possa rilanciare l’economia del nostro Paese e farlo uscire dalla recessione. Noi abbiamo denunciato dal mese di novembre, subito dopo l’approvazione della Legge 183/11, l’ingiusto licenziamento dei lavoratori in esubero appartenenti all’amministrazione pubblica. Anche perché si tratta di provvedimenti punitivi che non corrispondono ad alcun intervento di riorganizzazione e rilancio dei servizi del comparto statale”. A non accettare “mai che si ricorra ai licenziamenti come strumento per ridurre le spese dalla pubblica amministrazione", sono anche i segretari dell`Ugl Intesa Funzione Pubblica, Paola Saraceni e Francesco Prudenzano: "bisogna sì pensare ad una riorganizzazione della pubblica amministrazione - spiegano - ma abbattendo i veri sprechi, intervenendo duramente su esternalizzazioni e consulenze e valorizzando i dipendenti pubblici. Una riorganizzazione - concludono - è necessaria, ma non sulla pelle dei lavoratori".
Il personale in esubero e non ricollocabile entro due anni va
licenziato: anche quello con un contratto nel pubblico impiego. A
sostenerlo, attraverso un'intervista all'Avvenire pubblicata il 19
aprile, è stato il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo
Patroni Griffi. La novità, rispetto a quanto sinora paventato dai
più alti rappresentanti del Governo, come il ministro del Lavoro
Elsa Fornero, è che il provvedimento non è solo un’idea da mettere
sul tavolo: secondo Patroni Griffi il progetto è già molto avanti,
tanto che nelle intenzioni del responsabile della Pa verrà incluso
nella riforma del lavoro. E quindi la norma sarà approvata entro
l'estate. Per farlo si attuerà una apposita delega per l'estensione
delle norme anche al pubblico impiego. |