Il 25% delle scuole offre l'insegnamento del latino Tuttoscuola, 4.4.2012 Da quando l’autonomia scolastica ha tolto i rigidi vincoli dei programmi nazionali, liberando il curricolo d’istituto con possibilitā di ampliamento dell’offerta formativa, la scuola italiana ha cambiato lentamente fisionomia. E il recente monitoraggio sulle Indicazioni che il Miur ha affidato per la rilevazione all’Ansas ha messo in luce un sommerso in parte inaspettato. con qualche sorpresa. Se nella scuola dell’infanzia le prioritā riscontrate nell’ampliamento dell’offerta formativa rispondono alle esigenze del livello di scuola (attivitā teatrali, danza, musica), sorprende che il 56% delle scuole riservi uno spazio particolare all’insegnamento delle lingua straniere. Nella scuola primaria si conferma l’attenzione particolare all’attivitā teatrale, a danza e musica, ma, rispetto alla scuola dell’infanzia, risulta una maggiore attenzione per le tematiche relative all'ambiente e alla conoscenza del territorio, con alcune marcate differenziazioni tra statali e paritarie. Anche nella scuola secondaria di I grado hanno un posto di rilievo le attivitā teatrali e di animazione musicale, ma sono le lingue a farla da padrone nel 55% dei casi. Ma la novitā maggiore in questo settore scolastico viene dall’insegnamento del latino (offerto nel 25% delle scuole rilevate). Un’offerta che, a prima vista potrebbe avere le sembianze di un revival culturale, ma che invece, con ogni probabilitā č funzionale all’ingresso nei licei dopo la scuola media, con una specie di formazione di base per assicurarsi un prossimo successo scolastico.
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