Idonei: la mina vagante dei concorsi La proposta della Lega per evitare incursioni esterne sulle graduatorie dei concorsi Tuttoscuola, 11.4.2012 Il senatore Mario Pittoni, Capogruppo Lega Nord Commissione Istruzione del Senato, dopo aver chiesto spiegazioni al ministro Profumo sui criteri di trasparenza ed equità adottati dalla commissione giudicatrice del concorso a dirigente scolastico in Friuli Venezia Giulia e dopo aver espresso il rammarico per l’ammissione di un numero di candidati alle prove orali inferiore alla disponibilità dei posti a concorso, avanza una proposta per porre rimedio in futuro alle zone grigie dei concorsi. Pittoni ha dichiarato, in proposito, che “Il primo intervento è stato ovviamente un’interrogazione per chiedere a Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione, “quali iniziative intenda assumere per verificare e rassicurare sulla circostanza che lo svolgimento dell’attività della Commissione regionale sia stato conforme ai principi di efficacia, trasparenza ed efficienza, nel pieno rispetto delle normative vigenti, con particolare riferimento agli indirizzi informatori della Pubblica Amministrazione”. Ma il vero problema, a parere di Pittoni, sta nel meccanismo che, così com’è, penalizza le regioni che vorrebbe portare un po’ di serietà nelle valutazioni. Per questo motivo proporremo una revisione del sistema di reclutamento dei dirigenti scolastici, ispirato al progetto che abbiamo presentato al ministro per l’assunzione dei docenti, basato su graduatorie regionali”. Insomma il senatore della Lega teme il solito pasticcio all’italiano da prima (e seconda) repubblica. Gli idonei dei concorsi non dovrebbero esistere: o vincitori o niente. “Basta “idoneità – tuona il parlamentare - l’accesso al posto (dopo aver scelto in assoluta libertà la regione dove candidarsi, in ossequio a Costituzione e normativa europea), dipenderà dalla posizione in lista sulla base del punteggio. I 4/5 dei punti si dovranno però guadagnare sottoponendosi a una valutazione approfondita a parità di condizioni con gli altri iscritti in quella regione. Questo fungerà da “calmiere” ai vari tentativi per ottenere spostamenti dalle zone con meno opportunità di lavoro ma valutazioni “generose”, a quelle con più posti disponibili ma maggiore rigore nei voti, evitando che candidati valutati con manica larga in altre realtà possano scavalcare chi effettivamente merita.
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