"La scuola è aperta a tutti" (Art. 34 della Costituzione Italiana)

Insert Coin:
Master, corsi di perfezionamento
e altre fregature legalizzate...

di Gesualdo La Porta I docenti scapigliati, 16.4.2012

Quando eravamo giovani (se mai lo siamo stati) non esisteva la Wii, né la Playstation o il Nintendo Ds.

C’erano le sale giochi.

Luoghi di culto per gli studenti che marinavo la scuola, fancazzisti militanti, pusher, soggetti smarriti e nerd, in esse il tempo volava via giocando e rigiocando con l’ultimo coin-op, da Shinobi a Outrun, da Ghost’n goblins a Final Fight.

Il meccanismo era semplice, la logica stava tutta nell’insert coin: mettevi un gettone nell’apparecchio e potevi iniziare a giocare almeno fino a quando nel monitor, accompagnata da un esplicito motivetto funereo, appariva la scritta Game Over.

Per continuare ad andare avanti nel gioco senza dover iniziare tutto d’accapo bastava inserire un altro gettone e così via (fino ad esaurimento scorte, ovvero a portafoglio vuoto).

Insomma, più spendevi, più andavi avanti.

Del resto, chi aveva prodotto quelle macchine non aveva la sola intenzione di farti divertire provocandoti infiammazioni alle dita e cecità permanente, ma anche quella di spennarti vivo fino all’ultima lira (all’epoca per divertimento non avevano ancora inventato l’euro).

In generale, quello dell’insert coin è lo stesso meccanismo che muove la scalata dei punteggi nella Graduatoria dei docenti.

La graduatoria, ovvero la hit parade dei precari, è l’unica via per essere nominati per una supplenza o per il posto in ruolo. È come la classifica dei dischi o dei libri più venduti, ma funziona al contrario: se vendi tante copie di un libro ti arricchisci, se invece vuoi scalare la graduatoria ad esaurimento al di là dei punti del servizio devi pagare. E ti impoverisci. Se appartieni al primo caso diverrai la Avvallone o Camilleri, se appartieni al secondo diverrai allegoricamente un morto di fame, ovvero un precario.

Ma come ascendere questa benedetta graduatoria?

Riguardo al punteggio è vero che ogni anno di insegnamento nella scuola pubblica statale vale 12 punti (idem per le paritarie, 6 per quelle private) ma senza i punti dei corsi di perfezionamento (tra 1 a 3) o dei master di primo o secondo livello si rischia di rimanere in fondo alla lista perdendo tragicamente l’agognata nomina.

Data la notevole e diffusa richiesta di corsi/master da svolgere on-line, l’offerta didattico-formativa si è saputa evolvere nel modo più funzionale possibile.

In sintesi: caro docente, vuoi 1 punto? Ne vuoi 3?

Non parliamo ovviamente di punti di sutura, ma questo dovrebbe esser chiaro...

Quindi: vai sul sito del corso/master, compila il form, paga l’iscrizione, versa la rata, scarica i file da studiare in formato pdf (nella maggior parte dei casi trattasi di clamorose boiate redatte da operatori sicuramente analfabeti o rovinati dai propri pusher), esercitati sulle domande strutturate (come i quiz per la patente, ma senza la paura di essere bocciati), paga la quota per l’esame (farsa) finale, fai l’esame, paga per ottenere la pergamena.

Da un punto di vista culturale, una cosa del genere ha il medesimo valore dell’assistere a un film dei Vanzina con lo stomaco pieno di crauti inaciditi o mangiare una granita siciliana al gusto di trippa.

Eppure funziona.

Facciamo un esempio. Poiché a parità di punteggio tra due candidati si posiziona avanti il più giovane[3], il più “anziano” sarà costretto a fare un corso di perfezionamento anche di un punto per scavalcarlo. Ovviamente poi succede che anche il “giovane” – preventivando la mossa del collega – farà lo stesso e contemporaneamente un collega collocato diverse posizioni più in basso paga 2.000 euro e fa un master in modalità teledidattica da 3 punti, e scavalca entrambi. Insomma, un casino.

Il discorso sui corsi-puntificio, è bene precisare, non interessa soltanto i docenti precari. Anche quelli di ruolo, ovvero con contratto a tempo determinato, hanno la loro graduatoria, importantissima per ottenere l’assegnazione provvisoria, il trasferimento o la permanenza in un determinato istituto.
Quanto ti costerà, approssimativamente, tutto ciò? Ecco una tabella sull’argomento prodotta dalla Uil scuola nel 2009.
 

Corsi

Durata

Punti

Costo Medio

Master

Annuale

3

1.900 €

Specializzazione

Biennale

3

650 € per anno

Diploma di perfezionamento

Annuale 1.500 ore 60 crediti

3

600/1.000 €

Attestato di frequenza di corsi di perfezionamento

Annuale con esame finale

1

500/600 €

Fonte dei dati: Miur ; For.Com.


Se tutto andrà per il meglio e non sarete sorpassati all’ultimo momento da tutti gli altri candidati, a fine agosto sarete nominati dal vostro USP[8] per una cattedra di 18 ore, ottenendo un contratto a tempo determinato fino al 31 agosto.

Nella peggiore, uno spezzone fino al 30 Giugno in una scuola distante centinaia di chilometri da casa, ubicata in un pericolante edificio anni ‘60 con le porte scorticate e il pavimento semidistrutto come un salone al centro di Teheran dopo un attentato kamikaze.

Ma se dopo l’aggiornamento vi troverete proprio tra i primi in graduatoria, nelle alte vette dei predestinati in stile Neo di Matrix, allora potreste rischiare di ottenere un posto di ruolo, ovvero a tempo indeterminato.

Considerando che in graduatoria ci sono 246.847 docenti precari e che la media delle assunzioni è di 20-25 mila unità all’anno poiché il turn-over si fa sempre più rigido e gli organici si riducono, ci vorranno solo 10/15 anni per coronare il vostro sogno.

Nell’attesa, se non avete altri impegni, vi consigliamo di trovarvi un buon lavoro.