IL DOCENTE SI ASSENTA?
SPESSO A SOSTITURLO E’ L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
Classi sovraffollate, più alunni disabili nella
stessa classe,
docenti di sostegno che fanno supplenze: che ne è dell’integrazione?
Tina Naccarato da
Disabili.com,
19.4.2012
Il
provvedimento ministeriale n. 9839/10 vieta di sostituire i
docenti assenti con il personale in servizio sui posti di sostegno.
Eppure, tale espediente è stato usato molte volte. La nota
ministeriale, infatti, prevede che non si debba ricorrere agli
insegnanti di sostegno, salvo casi eccezionali non
altrimenti risolvibili.
CASI ECCEZIONALI O REGOLA? –
Molti dirigenti scolastici dell’eccezione hanno fatto una
consuetudine, tanto che spesso il progetto di integrazione è
stato interrotto per utilizzare il docente di sostegno per le
supplenze. In altri casi le supplenze temporanee sono state
invece affidate al docente curricolare in compresenza; in tali
circostanze l’insegnante di sostegno, pur rimanendo nella propria
classe, ha comunque interrotto il proprio lavoro per sostituire il
collega curricolare.
Il protrarsi di situazioni di questo tipo ha recentemente portato il
dirigente dell’Ambito Territoriale di Cosenza a spedire ai presidi
una circolare che richiama l’eccezionalità di tale soluzione
stabilita dal MIUR. L'uso improprio della figura dell’insegnante di
sostegno è stato denunciato anche dal Comitato delle Associazioni
Disabili della provincia di Bologna.
SOVRAFFOLLAMENTO, AUMENTO ED
INSERIMENTO DI PIU’ ALUNNI DISABILI – Secondo il
mensile
Tuttoscuola nel prossimo anno scolastico vi saranno 195
mila allievi disabili, mentre solo dieci anni fa erano poco
più di 116 mila. Anche l’Istat ha recentemente rilevato un aumento
delle certificazioni del 7%, cui non corrisponde però l’aumento dei
docenti e delle ore di sostegno. In molti casi, perciò, le
famiglie sono dovute
ricorrere ai tribunali per vedere riconosciuto il
diritto allo studio dei propri figli.
A questo si aggiunge il sovraffollamento delle aule e la pratica
sempre più diffusa dell’inserimento di più alunni con disabilità
nella stessa classe. E’ chiaro che se in tale situazione i docenti
di sostegno vengono anche impropriamente utilizzati per coprire le
ore di supplenza l’integrazione rimane solo sulla carta, sacrificata
per esigenze di cassa.
Il numero dei docenti
di sostegno precari è molto elevato (oltre il 30% dell’organico) e
ciò impedisce di fatto la reale continuità dell’insegnamento e, con
essa, la costruzione di un concreto progetto di integrazione. I
docenti di sostegno, a causa della mancanza di risorse seguita ai
tagli, non di rado vengono utilizzati per altri incarichi. Le classi
sono numerose e spesso in esse sono inseriti più allievi con
disabilità. La sensazione evidente è che si stia tornando indietro.
Secondo Gabriella D’Abbiero, presidente dell’Anffas
di Bologna, negli ultimi anni la cultura sulla disabilità è
peggiorata. A scuola, “gli insegnanti di sostegno sono
sempre meno, e sempre più famiglie rinunciano alla certificazione di
disabilità”.
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