Come Grimm, Andersen, Perrault Vincenzo Pascuzzi, 29.4.2012 Da Catania, del tutto inaspettato, è giunto l'annuncio ottimistico quasi euforico del ministro dell'Istruzione: "Scuola. Profumo, trovo realtà molto migliore di quel che si dice" come titola l'Agi oppure "La scuola è meglio di come viene raccontata" attenua un poco La Sicilia. Ora il giudizio e la valutazione su Francesco Profumo, come persona, tecnico, ingegnere, poi professore e rettore del Politecnico, non possono che essere positivi e addirittura ammirati. Al contrario, su Profumo come ministro, quelli che all'inizio (ormai cinque mesi fa) erano giudizi sospesi, caute riflessioni e prudenti aspettative stanno trasformandosi in solide, pesanti e concrete delusioni e in giudizi di palese inadeguatezza. Forse il ministro è frenato o bloccato dal governo e dal Mef. Di certo ha trovato una situazione devastata da tre anni e mezzo di gestione Gelmini. Tuttavia ciò non giustifica la mancanza di iniziative, il solo dire invece del fare, il visitare solo per conoscere e senza provvedere. Pur nell'assenza - colpevole, intollerabile, ingiustificabile - delle risorse economiche adeguate e necessarie, qualcosa andava e poteva essere fatto. Le dichiarazioni di Catania sono perciò rivelatrici e ci permettiamo di analizzarle e commentarle ed è meglio farlo senza peli sulla lingua. Teniamo ben presente che il nostro ministro-ingegnere è appunto un tecnico, quindi ha familiarità con i dati, le quantità, le misure, i numeri precisi più che con le parole vaghe, le opinioni soggettive, le promesse, le qualità solo opinabili e non misurabili.
A) L'articolo da lasiciliaweb del 27 aprile 2012 e B) Le note.
CATANIA - "In questi pochi mesi sono stato in moltissime scuole al sud e al nord [1]. Ho trovato, nonostante quello che si dice [2], una scuola migliore di quella che viene raccontata [3], dove le persone, pur nelle difficoltà, sono impegnate, fortemente raccordate alle istituzioni, con una grandissima attenzione ai ragazzi" [4]. Lo ha affermato il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, a Catania per partecipare al road show sui bandi per smart cites e smart communities [5] [6]. "Io - ha aggiunto il ministro - vorrei che lo dicessimo un po' più chiaramente: aprendo il coperchio della pentola della scuola [7], la scuola è molto meglio [8]. Noi dobbiamo dare regole semplici, che abbiano una cadenza nei tempi e dobbiamo dare una prospettiva. Però dobbiamo anche cominciare a parlare un po' in modo diverso della scuola. Io sono un profondo estimatore della scuola italiana" [9]. "I NOSTRI STUDENTI I PIU' BRAVI ALL'ESTERO". "Questo non la dico io - ha sottolineato Profumo - i nostri studenti quando vanno all'estero, per esempio con il progetto Erasmus, sono i più bravi di tutti e quando i loro compagni vengono in questo Paese da altri Paesi, i nostri studenti non fanno mai brutta figura [10]. Mi piacerebbe che cominciassimo a parlare delle nostre scuole in modo un po' diverso, non sono cliniche, questo lo so però bisogna avere un po' più di serenità nel dire queste cose" [11]. "SMALTIRE LE GRADUATORIE E DARE SPAZIO AI GIOVANI". "C'è una situazione pregressa con graduatorie della scuola e all'università ferme da anni, non essendoci stati concorsi dal 1999 [12], ma dobbiamo dare un segnale forte ai giovani, non possiamo lasciarli sempre indietro" [13], ha continuato il ministro annunciando per "l'autunno un doppio canale di reclutamento: uno più grande e più importante delle graduatorie, e un altro, un po' più ridotto, con un concorso per i giovani [14]. Io credo che questa sia una modalità per avviare un processo che abbia una continuità nel tempo". Secondo il ministro "uno dei problemi del Paese, della scuola e dall'Universita, è che per molti anni non si sono fatti concorsi [15]. Adesso qui si sono accumulati quindi io credo che attraverso un'operazione di questo genere, con molto buonsenso [16], si possa riavviare un processo che, naturalmente non risolverà nell'immediato il problema, ma che rimette il Paese nella direzione di diventare un Paese normale". "Per i concorsi - ha osservato Profumo - stiamo facendo la fotografia esatta di quelle che sono le disponibilità dei posti, a fronte anche delle nuove regole sul pensionamento, dopo di che vorremmo che il concorso fosse fatto in modo tale da fare una valutazione delle competenze delle persone ma anche della loro attitudine a stare in aula" [17]. "IN ITALIA POCHI DIPLOMATI NEL SETTORE TECNICO". "Io credo che il nostro Paese, che ha un'economia ancora con ampia base di tipo industriale, abbia bisogno di più diplomati e laureati nel settore tecnico [18]. Noi abbiamo un'anomalia - ha aggiunto il ministro - la media nazionale è del 60% dei nostri studenti che scelgono un liceo, e del 40% che scelgono invece un istituto tecnico o la formazione professionale [19]. I Paesi equivalenti al nostro, che hanno un'economia come la nostra, hanno l'inverso. Questo in generale sul Paese, poi i casi particolari possono essere diversi da uno all'altro. Io non credo che si possa normalizzare il Paese, bisogna ascoltare di più la domanda dei territori, indubbiamente è necessario avviare un processo di maggiore attenzione e orientamento degli studenti verso le specializzazioni tecniche" [20].
+++++ B) Le note
[1] Visite effettuate sempre con adeguato preavviso. Le scuole
così si possono mettere in bella copia e fare bella figura. Vedere
le rimostranze al Liceo Torricelli di Roma in occasione della visita
del 28 mazo 2012. [2] Chi dice e cosa dice? Il ministro non dà alcuna indicazione precisa e riscontrabile. [3] Anche qui Profumo non specifica, è del tutto generico, vago e soggettivo. [4] Sono i docenti che, nonostante tutto, danno una "grandissima attenzione ai ragazzi". Forse Profumo e Miur si vogliono appropriare, imbellettare e vantarsi della abnegazione altrui? Non sarebbe corretto.
[5] Vedere: "Smart City nel Sud"
[6] Vedere: "Smart cities e smart communities: l’innovazione che
nasce dal basso"
[7] Non c'è nessun coperchio sulla scuola. La situazione della
scuola si conosce, è ben nota. Esistono libri che la descrivono
egregiamente e che propongono anche i rimedi. Citiamo solamente "Malascuola"
di Claudio Cremaschi, ex preside. Piemme 2009.
[8] Affermazione vaga, soggettiva, insignificante perché priva
di termine di paragone o di riferimento. Il suo "molto meglio"
potrebbe essere interpretato come "un po' meno peggio". Il ministro
ignora i confronti internazionali sul pil investito in istruzione e,
di conseguenza, sui risultati insoddisfacenti e ben al di sotto
delle medie internazionali di riferimento. Non c'è nessun programma,
né idea, né intenzione per recuperare i gap. [9] Forse il riferimento è astratto, attinente alle potenzialità, a quello che potrebbe essere. [10] Riferimento forse esagerato ("i più bravi di tutti"), del tutto generico e consolatorio. E i ragazzi che non vanno all'estero e non usufruiscono di Erasmus? E i dispersi? Non ne parliamo? [11] Il ministro ci dica quale è la situazione secondo lui! Però documentandola. [12] Sono stati i governi e i ministri succedutisi dal 1999 a decidere di non effettuare i concorsi per la scuola. Alla scelta omissiva ha certamente contribuito la considerazione che il mantenimento e l'accrescimento del precariato risultava politicamente ed economicamente vantaggioso: un precario infatti "fa risparmiare" circa 8.000 euro all'anno rispetto a un docente di ruolo! [13] Il ministro dovrà individuare - e gli non sarà facile - criteri e modalità secondo i quali si rientra nella nuova ipotizzata categoria dei "giovani da non lasciare indietro". [14] Forse Profumo intende assecondare e gevolare i "giovani" che finora non hanno avuto nessuna occasione per abilitarsi (come del resto era già accaduto ad altri) ed ora aspirano a frequentare i tfa? Forse Profumo si ripromette di dedicare loro una corsia preferenziale e riservata di scorrimento rapido e veloce che li immetta in ruolo scavalcando chi è in gae da 10, 20 o più anni? O forse il ministro si sta barcamenando, sta cioè solo prendendo tempo illudendo un po' gli uni e un po' gli altri in attesa della fine della legislatura e quindi del governo? Di certo i propositi ministeriali non sono chiari, palesi, né sviluppati alla luce del sole. [15] Bis, già detto. Le responsabilità e i vantaggi sono dei suoi predecessori. Aspiranti docenti, laureanti o anche abilitati, giovani o non più sono state le vittime di questa situazione. Ora non aspirano, non meritano di essere ancora vittime di psuedo-soluzioni effimere, pasticciate, d'autorità, al risparmio o in corpore vili. [16] "con molto buonsenso" ?! Ci spieghi ministro. Non sarà mica - si spera - ancora l'Invalsi tuttofare a misurare e decretare il buonsenso? [17] E finora non è stato così? Oltre l'abilitazione cosa serve? O forse il tfa in gestazione garantisce meglio questa "attitudine a stare in aula"? [18] E' vero. E' vero anche che tecnici e professionali hanno una fama o una nomea di fornire istruzione di minor pregio rispetto ai licei. Ciò è vero anche nei fatti ed è una situazione che si auto mantiene, si riproduce da sola. Poi anche le attrezzature laboratoriali di tecnici e professionali sono largamente carenti ed inadeguate. Sarebbe il caso di intervenire e provvedere. [19] Vero e giusto. Ma non basta citare dati statistici per modificare, di per sé, la realtà. [20] Certo facciamolo. Il ministero faccia la sua parte, cominci lui, stimoli, coordini e gestisca. A meno che questo discorso non alluda e nasconda fra le righe la c.d. chiamata diretta tipo Aprea e Formigoni in Regione Lombardia.
|