Specializzandi, sulle borse di studio
il governo fa dietrofront

 Tuttoscuola, 16.4.2012

Esplode la protesta dei giovani medici specializzandi che nel decreto "Cresci Italia" si sono visti aggiungere un comma che equipara le borse di studio superiori agli 11.500 euro annui ai redditi da lavoro dipendente, con conseguente imposizione IRPEF. "Ciò - sottolineano - ridurrebbe di circa 200-300 euro mensili il compenso economico del medico in formazione specialistica, rendendo la borsa al netto delle spese di poco superiore ai 1000 euro".

"Non basta che siano i medici in formazione meno retribuiti dell'Unione Europea - rincara Federspecializzandi in una lettera al Governo firmata anche da numerose sigle mediche sindacali - che debbano pagarsi le spese professionali con la propria borsa di studio come acquisto di libri, iscrizioni a congressi, stage all'estero, quelle universitarie (2000 euro di tasse annue in media), l'iscrizione all'ordine dei medici, la quota previdenziale all'ENPAM, l'assicurazione contro la colpa grave".

"Non basta - soprattutto - che, continuando comunque ad essere considerati dalla legge come studenti, con la loro attività permettano lo svolgimento della gran parte delle attività dei Policlinici Universitari".

Nella lettera si chiede ai ministri competenti "una richiesta di appoggio nell'abrogazione del comma approvato al Senato, non ritenendo accettabile l'applicazione dell'IRPEF a chi è destinatario di una borsa di studio". E oggi le proteste si sono susseguite in tutta Italia. "Nel balzello - fanno notare i medici in Formazione Specialistica dell'Università La Sapienza di Roma - ci sono anche i contratti di formazione medica specialistica equiparati alle borse di studio nonché gli assegni di studio erogati dalle regioni, 'tutti importi attualmente esentati a norma della legge 476 del 13 agosto 1984'”.

Per domani è in programma una manifestazione nazionale a Montecitorio. La risposta della politica alle proteste però questa volta non si è fatta attendere, con una solidarietà che è venuta da tutti gli schieramenti e con il probabile stralcio, da parte del Governo, della norma che prevedeva una tassazione delle borse di studio per i giovani medici, come ha twittato poco fa il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini e confermato il deputato del Pd Piero Fadda.