Un volume d'affari annuo di 430 milioni

Scuola, boom di ripetizioni private

Circa il 7% in più rispetto allo scorso anno

 da RAI Televideo, 22.4.2012

In arrivo un altro salasso per le famiglie. Dopo gli scrutini di metà anno e le pagelle in molte scuole sono arrivati anche i pagellini che certificano ulteriormente le eventuli lacune degli studenti e, con l'approssimarsi veloce della fine dell'anno, e' boom di ripetizioni private. Secondo una recente indagine dell'Adoc e' una scelta eseguita dal 40% circa degli studenti e, per recuperare le lacune si spendono in media 28 euro l'ora, il 7% in più rispetto al 2011.

''Mediamente - spiega l'Adoc - un mese di ripetizioni private effettuate da un docente si attesta sui 260 euro, considerando 2 ore a settimana di lezioni, 20 euro in più dello scorso anno e, sempre rispetto allo scorso anno un'ora di lezione tenuta da un docente e' rincarata in media del 7,4%, con le lingue straniere che hanno subito il rincaro più pesante, pari all'11,1%. Per un'ora di ripetizioni impartite da uno studente, ad ogni modo più economiche del 39,3% rispetto a quelle impartite da un docente, si paga in media il 6% in più rispetto al 2011''.

Bisogna calcolare poi, prosegue l'Adoc, che a questi costi vanno aggiunti quelli tradizionali per corredo e libri, più di 450 euro annuali. Quindi, ipotizzando sei mesi di ripetizioni, la spesa finale si aggirerebbe intorno ai 1.800 euro l'anno, una somma proibitiva per più di una famiglia. Senza considerare che, con la reintroduzione del debito scolastico, a volte si rende necessario prendere ripetizioni anche d'estate. Considerando, infine, il sempre maggiore numero di famiglie e studenti che si rivolgono ai privati per sopperire alle mancanze scolastiche, che viene stimato in circa il 40% degli studenti, il volume d'affari annuo delle ripetizioni, denuncia la ricerca dell'Adoc, supera abbondantemente i 430 milioni.

Le ripetizioni, ovviamente, hanno un prezzo variabile a seconda della materia e a seconda di chi la impartisce, ovvero se uno studente universitario o un docente. Il greco, secondo un'indagine del Codacons pubblicata alla vigili degli esami dei cosiddetti 'esami di riparazione' di settembre, risulterebbe la materia più costosa (con 35-38 euro l'ora), seguita da matematica, latino, lingue ed italiano (la disciplina più economica per la quale i docenti chiedono tra le 27 e le 30 euro l'ora), di chi le dà (docente, laureato, studente universitario) e di chi le riceve (universitario, superiori, medie).

All'origine dell'aumento medio che ogni famiglia fa registrare per far colmare le lacune dei propri figli vi sarebbe la scarsità dei fondi che il Miur destina ai corsi di recupero: per il Codacons si tratta di ''pochissime ore di lezione, insufficienti per recuperare effettivamente i debiti formativi''. I genitori, quindi, sono costretti a dover ricorrere alle solite vecchie classiche ripetizioni private, 'ovviamente' in nero".

A lamentare questo salasso non sono solo le famiglie ma gli stessi studenti che, durante l'anno cercano forme alternative per riuscire a recuperare le lacune. ''L'aumento dei costi delle ripetizioni - sottolinea Sofia Sabatino portavoce della Rte e degli Studenti - e' un problema gravissimo che mette in discussione il diritto allo studio e l'equità sociale''.

''Purtroppo - aggiunge i tagli che ha subito la scuola in questi anni hanno messo in discussione la possibilità di attuare i corsi di recupero nelle stesse scuole e, anche dove sono stati attuati sono in forma ridotta con tanti studenti e, comunque, per poche ore. Costringendo così a rivolgersi ai privati, aumentando le disparità tra chi può permetterselo e chi no''.

''Durante l'anno - spiega - cerchiamo di trovare forme alternative come le ripetizioni autogestite o pratiche mutualistiche con corsi tenuti da studenti universitari in maniera gratuita o comunque a prezzi accessibili ma d'estate - evidenzia - e' praticamente impossibile, mancano gli spazi e gli studenti sono in diverse città''.

Duro il giudizio del coordinamento genitori democratici che, per bocca della presidente Angela Nava, definisce il fenomeno, ''in costante crescita'', ''la dimostrazione dell'ennesima inadempienza di una scuola che, massacrata nelle risorse, non può intervenire nel recupero dei più fragili''.

Le cifre che le famiglie sono costrette a sborsare, denuncia Nava, sono esorbitanti ''alle superiori si può arrivare addirittura a 70 euro l'ora per latino e greco''. Non solo, prosegue Nava la crisi che ''morde fa si che' si rischi anche una spesa inutile. Si arriva, infatti, a prendere ripetizioni molto tardi, riducendosi all'ultimo minuto quando gli esiti di successo sono molto scarsi''.

''Insomma - conclude - nel momento in cui si vedono lauree e diplomi venduti e acquistati e si discute dell'abolizione del valore legale del titolo di studio in questo Paese non esiste più la scuola della Costituzione che doveva fare da ascensore sociale e chie e' povero rimane sempre più legato alla sua condizione d'origine''.

A puntare l'indice contro una pratica ''spesso inutile'' sono gli stessi insegnanti. Beppe Bagni, presidente del Cidi (Centro di iniziativa demogratica degli insegnanti) evidenzia la necessità di investire ''in una diversa didattica al mattino'' evidenziando che ''con questo modello di didattica il ragazzo non e' in grado di recuperare''.

''Se non riusciamo a cambiare la didattica al mattino - afferma - l'unica possibilità, per chi puo', sono le ripetizioni private. Ma -avverte - nemmeno le ripetizioni rendono adeguata la preparazione dei ragazzi''. Secondo Bagni ''bisogna prendere atto che stiamo insegnano a ragazzi diversi dal passato nel modo di apprendere, e' cambiata l'intelligenza dei ragazzi che e' sempre più operativa. Invece di buttare soldi in didattica aggiuntiva - sottolinea - occorre convogliare le energie in progetti di ricerca innovativi di didattica a scuola che riguardi tutte le discipline per vedere come costruire una didattica didattica diversà'.

''Non devo insegnare competenze - conclude - ma aiutare a far crescere un soggetto competente. In questo modo cambia anche il modo di valutare. Non valuto come ripete i miei insegnamenti ma come usa i saperi che ho insegnato in maniera competente. Quello che occorre oggi e far capire ai ragazzi il 'valore d'uso' delle competenze. In questo modo ci sarebbe la motivazione degli studenti, la matabolizzazione dei saperi. Occorre fare meno cose e più approfonditamente e aspettare che si sviluppi la capacità dei ragazzi in un agire competente''. Un'ultima 'bocciatura' per le ripetizioni riguarda le motivazioni. ''Le ripetizioni non sono una risposta all'alunno preoccupato ma una risposta alla famiglia''.