Affari per 430 milioni l’anno: di P.A. La Tecnica della Scuola, 23.4.2012 Alcune decine di manifestanti dei Cobas, dei sindacati di base e degli studenti hanno manifestato contro i ministri Elsa Fornero e Francesco Profumo, a Torino al termine della conferenza sulla scuola promossa dalla conferenza Episcopale Piemontese. Nel discorso: attenzione al Sud, dove il lavoro è più scarso e dove la sicurezza sia sui luoghi di lavoro che nelle scuole '' è stata più trascurata''. L’incremento rispetto all’anno scorso sarebbe di circa il 7% in più. Secondo l’Adoc a rivolgersi al professore privato sarebbe il 40% degli studenti, spendendo in media 28 euro l’ora e mettendo in moto un volume d‘affari complessivo pari a 430 milioni di euro l’anno. Secondo l’Adoc, l’ Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori, “Mediamente un mese di ripetizioni private effettuate da un docente si attesta sui 260 euro, considerando 2 ore a settimana di lezioni, 20 euro in più dello scorso anno e, sempre rispetto allo scorso anno, un'ora di lezione tenuta da un docente è rincarata in media del 7,4%, con le lingue straniere che hanno subito il rincaro più pesante, pari all'11,1%. Per un'ora di ripetizioni impartite da uno studente, ad ogni modo più economiche del 39,3% rispetto a quelle impartite da un docente, si paga in media il 6% in più rispetto al 2011”. Se si considera, spiega ancora l’Adoc, che i costi per corredo e libri superano 450 euro annui a cui si aggiungono, ipotizzando sei mesi di ripetizioni, le ulteriori uscite per le lezioni private, una famiglia spende per mandare il figlio a scuola intorno ai 1.800 euro l'anno, una somma proibitiva per molti.
Non bisogna ancora dimenticare, analizza l’Adoc, che, a seguito
della reintroduzione dei cosiddetti esami di riparazione a
settembre, si sta rendendo sempre più necessario prendere
ripetizioni da insegnanti privati anche d'estate. Fenomeno questo
che starebbe interessando oltre il 40% delle famiglie con ragazzi
“rimandati” a settembre e a cui la scuola non riesce a dare
risposte, vista l’esiguità delle ore messe a disposizione dallo
Stato, costringendole quindi a rivolgersi al di fuori dei “corsi di
recupero” della scuola e mettendo in moto un volume d'affari annuo
che supera abbondantemente i 430 milioni. In ogni caso il motivo principale di questi ulteriori costi a carico delle famiglie, preoccupate di non lasciare i figli indietro, è la scarsità dei fondi che il Miur destina ai corsi di recupero. Secondo il Codacons le ore di recupero pagate dal Miur sono ”pochissime e quindi insufficienti per recuperare effettivamente i debiti formativi”, per cui i genitori si vedono costrette a ricorrere alle solite ripetizioni private, pagate regolarmente in nero. Per il coordinamento dei genitori democratici, il fenomeno sarebbe “in costante crescita” e che dimostra “l'ennesima inadempienza di una scuola che, massacrata nelle risorse, non può intervenire nel recupero dei più fragili”; e non solo, ma la crisi che '”morde fa si che si rischi anche una spesa inutile. Si arriva, infatti, a prendere ripetizioni molto tardi, riducendosi all'ultimo minuto quando gli esiti di successo sono molto scarsi”. “Insomma”, aggiunge il coordinamento dei genitori democratici, “nel momento in cui si vedono lauree e diplomi venduti e acquistati e si discute dell'abolizione del valore legale del titolo di studio, in questo Paese non esiste più la scuola della Costituzione che doveva fare da ascensore sociale e chi è povero rimane sempre più legato alla sua condizione d'origine”. |