Pittoni: cambiare le regole
per reclutare i dirigenti scolastici

di R.P. La Tecnica della Scuola, 11.4.2012

Il meccanismo proposto dal senatore della Lega sarebbe analogo a quello previsto per i docenti. "In Friuli - sostiene Pittoni - rimarranno scoperte diverse sedi che potrebbero essere coperte da coloro che vinceranno il concorso in regioni con commissari di manica larga".

Quella del reclutamento del personale scolastico sta ormai diventando per il senatore leghista Mario Pittoni una questione del tutto irrinunciabile e prioritaria. E così le ultime vicende relative al concorso per dirigenti scolastici hanno indotto Pittoni ad affrontare anche il tema delle modalità di assunzione dei dirigenti. Al senatore leghista, friulano doc, non è piaciuto in particolare l’andamento delle prove nella sua regione. “In Friuli-Venezia Giulia - sottolinea il senatore - hanno superato la prova preselettiva in 122 ottenendo complessivamente un risultato di eccellenza. La percentuale di ammessi agli scritti è stata infatti del 31%, a fronte di un dato medio nazionale del 25%”. “Ma - prosegue Pittoni - dopo le due prove scritte regionali, sono stati ammessi all’orale solo 36 candidati di lingua italiana e 2 di lingua slovena, quando il bando di concorso prevede per il Friuli-Venezia Giulia 43 posti per i candidati di lingua italiana e 3 per quelli di lingua slovena”.

Il rischio è che i posti che non rimarranno scoperti possano essere assegnati a vincitori di concorso provenienti da regioni meridionali. Pittoni non lo dice apertamente ma lo fa intendere: in Campania, stando alle prime proiezioni, potrebbe superare le prove scritte più del 50% dei candidati; poco meno di 800 docenti diventerebbero dirigenti ma senza avere molte possibilità di essere assunti nella propria regione dove i posti sono pochi (200 o poco più) e potrebbero persino diminuire a causa delle operazioni di dimensionamento ancora in corso. Napoletani, salernitani e avellinesi potrebbero così trasferirsi in Friuli o in altre regioni settentrionali creando, secondo Pittoni, ulteriori difficoltà di gestione nelle scuole del nord.

Per intanto il senatore leghista ha già presentato una interrogazione scritta al Ministro che potrebbe fornire i primi chiarimenti nel giro di pochi giorni. Ma il problema, secondo Pittoni, va risolto alla radice con un modello diverso di reclutamento. Il progetto è analogo a quello previsto per i docenti ed è basato su graduatorie rigorosamente regionali. Spiega Pittoni: “L’accesso al posto (dopo aver scelto in assoluta libertà la regione dove candidarsi, in ossequio a Costituzione e normativa europea), dipenderà dalla posizione in lista sulla base del punteggio. I 4/5 dei punti si dovranno però guadagnare sottoponendosi a una valutazione approfondita a parità di condizioni con gli altri iscritti in quella regione”. “Questo meccanismo - conclude Pittoni - fungerà da “calmiere” ai vari tentativi per ottenere spostamenti dalle zone con meno opportunità di lavoro ma valutazioni “generose”, a quelle con più posti disponibili ma maggiore rigore nei voti, evitando che candidati valutati con manica larga in altre realtà possano scavalcare chi effettivamente merita”.