Dispersione e bullismo, per ridurli di A.G. La Tecnica della Scuola, 14.4.2012 Promosso dal dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell`Interno, è rivolto a studenti di Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. La sfida è dura: nelle medie di Bari il 40% degli alunni ha subito atti di prepotenza. Il 13 aprile si è svolto il primo seminario. Quella di prevenire e contrastare i fenomeni della dispersione scolastica e del bullismo nelle scuole è un’opera preziosa. Che meriterebbe maggiore considerazione. Soprattutto quando si attua in contesti sociali particolarmente difficili. Come la Puglia, dove il numero degli abbandoni scolastici supera la media europea e nazionale. Oppure a Bari, dove il 40 per cento degli alunni delle scuole secondarie di primo grado ha subito atti di prepotenza. La presentazione del programma operativo nazionale sicurezza in campo, tramite il progetto Di.Sco.Bull, avvenuta il 13 aprile presso la prefettura di Bari, ha rappresentato quindi un evento tutt’altro che scontato: collocata all’interno del progetto "Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi tra i giovani", l’iniziativa è stata finanziata dal Programma operativo nazionale Sicurezza. Promosso dal dipartimento Libertà civili e immigrazione del ministero dell`Interno, è rivolto ai giovani studenti tra i 12 e i 18 anni di età e coinvolge complessivamente nove istituti scolastici delle quattro regioni Obiettivo Convergenza: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Sono in programma una serie di seminari dedicati al progetto presentato dal Dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell`Interno. Al primo incontro, svolto sempre a Bari, hanno partecipato tra gli altri il prefetto di Bari Mario Tafaro, il prefetto Angelo Di Caprio-direttore centrale per i Diritti civili, la Cittadinanza e le Minoranze del ministero dell`Interno e il direttore generale del Censis Giuseppe Roma. Divulgato con l`acronimo Di.Sco.Bull. il progetto, finanziato dal Programma operativo nazionale `Sicurezza per lo Sviluppo-Obiettivo Convergenza 2007-2013" con oltre 2.800.000 euro, in Puglia ha coinvolto due poli scolastici: l`Istituto professionale per i servizi commerciali "Gorjux" di Bari, l`Istituto "da Vinci- Majorana" di Mola di Bari. Il progetto Di.Sco.Bul, prevede che nelle regioni Obiettivo Convergenza siano operativi 9 Centri di recupero e di ascolto all`interno delle scuole interessate. In particolare, sono stati avviati 17 percorsi di formazione che coinvolgono 297 docenti e raggiunti con attività di sensibilizzazione e accoglienza 1.484 studenti. Inoltre, sono 818 gli operatori coinvolti in iniziative di animazione territoriale (interviste, workshop, seminari) e 69 gli studenti seguiti con percorsi individualizzati di recupero. Nella sola regione Puglia 292 studenti hanno partecipato al progetto di accoglienza, mentre 96 sono gli utenti dei centri di ascolto e 58 quelli dei centri di recupero. "Ogni intervento fatto per togliere i giovani dalla strada o volto ad educarli alla legalità, non può che trovare plauso e accoglimento da parte delle istituzioni locali", ha detto il prefetto di Bari Mario Tafaro. Secondo un altro prefetto, Angelo Di Caprio, direttore centrale per i Diritti civili, "oggi è fondamentale puntare su un concetto di sicurezza condivisa: la cultura della legalità non deve essere un esercizio intellettuale ma deve diventare una vera e propria prospettiva mentale trasmessa ai giovani dagli adulti". |