Comunicato stampa precari uniti contro il concorso truffa. 26.8.2012 I precari della Scuola Statale considerano paradossale la campagna “pubblicitaria” intrapresa dal ministro Profumo riguardo a un concorso-panacea spacciato per un’operazione di “necessario svecchiamento” della scuola pubblica. Il Ministro e i partiti che lo appoggiano vogliono risolvere velocemente i problemi di una scuola privata di 8 miliardi di euro e 150.000 lavoratori, una scuola senza materie “portanti”, senza sostegno e laboratori, una scuola con classi-pollaio, docenti mortificati nei loro diritti e nelle loro aspettative professionali, fatta oggetto di un feroce attacco da parte di forze politiche ed economiche determinate a farne merce da mercato (la Legge “ex Aprea”, DDL 953, il cui passaggio “estivo” è stato scongiurato dai Precari uniti, va nella direzione della privatizzazione della scuola statale, con l’ingresso dei privati in una sorta di consiglio di amministrazione in ogni scuola) e a meccanizzare, isterilendoli, i processi di valutazione. Tali processi verrebbero neutralizzati con gli avversati e antimetodici test la cui inadeguatezza e miseria culturale è stata denunciata pochi giorni fa da 27 noti intellettuali e docenti universitari italiani, tra cui Luciano Canfora, che hanno additato i marchiani errori commessi dal ministero nel redigere le batterie di test per i TFA e ribadito l’inidoneità della formula del “quiz” per testare capacità e conoscenze di un aspirante docente (si veda il suo intervento apparso sulla Stampa: http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/465710). Sono inoltre sbigottiti nel constatare che le testate giornalistiche nazionali che hanno spesso accolto le proteste e le ragioni dei precari (vd. La Repubblica, ed. di Napoli del 16/07/2012, l’articolo di Conchita Sannino contro il concorso annunciato), si siano frettolosamente ed entusiasticamente precipitate, senza diffondere nemmeno le informazioni “tecniche” di base, a celebrare le magnifiche sorti e progressive che sarebbero prefigurate dall’agire sconsiderato di Profumo, del governo “tecnico” e di PD, PDL, UDC. Il PD aveva promesso ai Precari uniti, nel corso di un’audizione a Montecitorio concessa ai loro delegati il giorno 26/07, un incontro col Ministro proprio riguardo al concorso, ma ora sta appoggiando in tutto il massacro dei diritti acquisiti dai precari. Vogliono perciò chiarificare, per amor di verità e giustizia, se ancora queste parole hanno un senso e un valore in un paese in cui il nonsenso ha sostituito la razionalità e la paranoia dello spread ha cancellato ogni altro valore, che:
I precari
invitano la stampa a ragionare sulle contraddizioni di un ministero
che calpesta i diritti acquisiti da migliaia di docenti sfruttati,
partendo dal presupposto inaccettabile e pedagogicamente destituito
di ogni fondamento del “necessario ringiovanimento” del corpo
docente italiano, che intanto, però, viene tenuto in cattedra fino a
67 anni.
Chiedono alla
stampa quel minimo di coerenza logica e di onestà intellettuale
sufficienti a demolire le menzogne e i castelli ideologici del
ministro Profumo, animato dalla smania di “selezionare” chi è già
stato selezionato dallo Stato e da migliaia di alunni, lui che,
paradossalmente, nessuno ha mai scelto, e chiedono che i tagli
vecchi e nuovi vengano ritirati, che gli organici vengano adeguati
ai bisogni reali della scuola e che tutti i precari vengano immessi
in ruolo, come loro imprescrittibile diritto, dalle Graduatorie,
unico strumento meritocratico e trasparente, senza ulteriori,
inaccettabili penalizzazioni economiche o professionali. |