Preselezioni: non c’č due senza
tre. di Aldo Domenico Ficara La Tecnica della Scuola, 25.8.2012 Per evitare il “tre”,come condizione necessaria e sufficiente, si dovrebbe affidare la formulazione dei test preselettivi per il concorso annunciato a professionisti seri e culturalmente affidabili E’ stato dato il “via libera” dal Consiglio dei Ministri a nuovo concorso per 11.892 docenti, infatti, č prevista per il 24 settembre la pubblicazione di un bando di concorso, per titoli ed esami, su base regionale. A tal proposito, in una intervista a Il Messaggero il Ministro Francesco Profumo dice: “Sicuramente avremo un gran numero di iscrizioni al concorso. Per questo č stata prevista una prova selettiva che si svolgerā verso la fine di ottobre. Ai candidati verranno sottoposti dei test uguali per tutte le classi di concorso”. Quindi fra un paio di mesi scende in campo un’altra prova preselettiva, la terza, dopo quelle del concorso a Dirigente scolastico e dei TFA, decretate entrambe sotto la precedente gestione ministeriale. Dopo i distinguo fatti dal precedente Ministro ( Gelmini ) fra Decreti Ministeriali e Decreti Direttoriali, come risposta all’attuale Ministro dell’Istruzione e della Ricerca ( Profumo ) che, per quanto riguarda le nomine degli esperti per le preselettive dei TFA, aveva fatto preciso riferimento al Decreto Direttoriale n. 52 del 5 agosto 2011, ecco affacciarsi all’orizzonte una ghiotta opportunitā, per far vedere a tutta la popolazione scolastica, che non tutte le gestioni ministeriali producono, nei concorsi pubblici, prove preselettive erronee. Per raggiungere l’obiettivo di progettare una prova preselettiva regolare e corretta, priva di ogni fattispecie di errori e refusi, senza l’ingombrante presenza degli ormai consueti strascichi di ricorsi amministrativi, č giusto seguire la pratica procedurale di sottoporre tutte le classi di concorso agli stessi test, ma prima di tutto, come condizione necessaria e sufficiente, si dovrebbe affidare la loro formulazione a professionisti seri e culturalmente affidabili. Forse il tempo delle vergogne docimologiche nei test preselettivi sta per finire, oggi si guarda avanti con fiducia, sperando che non valga il detto non c’č due senza tre. |