Scuole, è sos sovraffollamento LA DENUNCIA. Un grido di allarme lanciato da “Interistituti”, l'organismo che rappresenta i genitori delle superiori. Aule come pollai, alta presenza di studenti disabili nelle classi che a settembre saranno 3.400 con organici ritenuti insufficienti Anna Madron Il Giornale di Vicenza, 18.8.2012 Vicenza. Aule come pollai e come se non bastasse anche due o più alunni disabili per classe. È il grido d'allarme lanciato da Interistituti, l'organismo che rappresenta i genitori nelle scuole superiori, alla vigilia di un anno scolastico all'insegna di numeri non proprio rassicuranti. Non solo quelli relativi agli organici insufficienti, ma anche quelli che fotografano la presenza di studenti con handicap forniti qualche giorno fa dall'Ufficio scolastico regionale di Venezia. In Veneto i ragazzini certificati che a settembre siederanno sui banchi di scuola sono 15.413 contro i 14.962 dello scorso anno. L'aumento si registra in particolare nelle province di Verona, Padova e Venezia, mentre a Vicenza si nota una flessione minima dal momento che gli studenti con problemi saranno 3.399 a fronte dei 3.403 dell'anno scolastico 2011/12. Il dato su cui si sono accesi però i riflettori è proprio quel 3.339 che rappresenta il numero più alto in assoluto di tutte le province venete (Verona è a quota 3.332, Treviso 2.513, Padova 2.143, Venezia 2.398, Rovigo 929, Belluno 704) e che proprio per questo ha destato l'attenzione di Interistituti. «Gli alunni disabili non aumentano – fa notare Pierangelo Peretti, presidente di Interistituti – ma Vicenza resta comunque la provincia con il dato più alto in regione: si tratta di un primato che ci preoccupa. Il motivo è semplice: i tagli agli organici impongono la formazione delle cosiddette “classi pollaio”, composte da oltre trenta alunni, dove l'inserimento di ragazzi in difficoltà accrescerà ulteriormente il disagio». Il problema è insomma l'impatto degli alunni disabili con classi numerose, dove - soprattutto nelle prime - convivono le problematiche e le esigenze più diverse. «Inutile sottolineare una contraddizione che è sotto gli occhi di tutti – prosegue Peretti – da un lato cioè una normativa che consente di abbassare fino a venti il numero di alunni per classe in presenza di uno o più disabili, dall'altro la carenza di organici che costringe al contrario a formare classi sempre più affollate, dove saltano anche i parametri igienico-sanitari in base ai quali ogni studente ha diritto ad un tot di spazio vitale a disposizione». Quanto alla copertura sui posti di sostegno, i genitori guardano con favore a quei 1.425 posti in organico di fatto assegnati a Vicenza. «La copertura dal punto di vista dei docenti è buona – conferma Peretti – ma non è quello che ci allarma, quanto l'inserimento di uno o addirittura di due alunni certificati in classi da trenta o più persone. Una situazione limite che inevitabilmente si ripercuoterà sia sui ragazzi normodotati sia sui loro compagni diversamente abili». Ma c'è anche un altro aspetto che allarma. «Per non parlare della difficoltà da parte dell'insegnante - precisa subito - di gestire gruppi che al loro interno presentano realtà così diverse». Problematiche condivide da moltissimi istituti e che hanno indotto alcune scuole superiori della città – come nel caso degli istituti professionali Da Schio e Montagna – ad introdurre una sorta di tetto massimo di iscrizioni di studenti certificati (non più di dieci nelle classi prime) in relazione agli spazi e alle risorse a disposizione, in modo da limitare le difficoltà e i disagi legati al sovraffollamento. |