Concorso a cattedre, di A.G. La Tecnica della Scuola, 28.8.2012 Tra i più agguerriti c’è l’Italia dei Valori: si spaccia per nuovo quello che nuovo non è, mentre innesca una guerra tra precari e si condannano i giovani all`instabilità perenne. Un premio alla fantasia per l’idea dei "Partigiani Urbani Resistenza Pubblica" di Reggio Emilia: inventano la composizione di "Profumo di Gelmini", una “nuova fragranza a base di quiz da indossare nella scuola dematerializzata, impalpabile, un bouquet di Fioroni paradisiaco”. Il ritorno del concorso a cattedre è stato reso pubblico da pochissimi giorni, il bando uscirà a fine settembre ma già fioccano le proteste. Tra i più agguerriti contro la selezione, riservata in larghissima parte a precari già in possesso di un’abilitazione, è l’Italia dei Valori: in un comunicato congiunto, firmato da Giulia Rodano, responsabile Cultura e Istruzione dell`IdV, Letizia Bosco e Ilaria Persi, responsabili scuola dell`IdV, appoggiati dal leader Antonio Di Pietro, "si spaccia per nuovo quello che nuovo non è". In realtà, il concorso sarebbe solo "l`ennesima bugia contro i giovani", perchè, spiegano gli esponenti IdV "a partecipare al concorso saranno ammessi, non le nuove leve, come il Ministro e gli organi di stampa vorrebbero farci credere, ma esclusivamente insegnanti già abilitati, cioè i precari della scuola". "Si tratta - proseguono - di persone che lavorano da anni negli istituti scolastici, non per caso o per grazia ricevuta, ma proprio perché hanno già superato prove concorsuali. Questo concorso, quindi, non è per giovani nuovi insegnanti, come dice il ministro Profumo, semmai per i già collaudati insegnanti precari, che evidentemente il governo ha deciso di mettere in croce, non contento dei pesantissimi tagli a cui questa categoria di lavoratori è stata sottoposta negli ultimi anni".
"In questo modo - concludono Rodano, Bosco e Persi - si innesca una
guerra tra precari, si condannano i giovani all`instabilità perenne
e non si risolve in nessun modo il problema del precariato". "Profumo di Gelmini - si leggeva inoltre - è la nuova fragranza a base di quiz da indossare nella scuola dematerializzata, impalpabile, un bouquet di Fioroni paradisiaco, che premia la fede e moltiplica miracolosamente solo i docenti teologi in odore di santità. La nuova essenza contrasta l'aroma troppo intenso delle classi pollaio e negli atenei il numero chiuso inodore. Il futuro è un solo straordinario insegnante, un solo pensiero per milioni di studenti nel mondo, perché tutti – concludeva il polemico testo a supporto del campioncino - hanno diritto a un Profumo unico". |