Preselettive: esperti, ma in errori di Aldo Domenico Ficara da Regolarità e Trasparenza nella Scuola, 18.8.2012 Nelle prove preselettive del concorso per Dirigenti scolastici sono quasi mille le domande docimologicamente errate su 5750 test a risposta multipla pubblicati, nelle prove preselettive di alcune classi di concorso nei TFA ( vedi elettrotecnica ed applicazioni ) sono 25 le domande ritenute dallo stesso MIUR come errate su 60 proposte. I numeri e le percentuali degli errori sono impietosi, ed evidenziano gravi storture organizzative, forse figlie di una sciagurata politica del consenso e non di una politica fondata sul merito professionale. Comincia a sollevarsi un rumore di fondo, che chiede con toni sempre più accesi, i nominativi dei componenti della commissione nominata con il Decreto Direttoriale n. 52 del 5 agosto 2011. La curiosità è più che giustificabile, perché è difficile, praticamente impossibile, anche per dilettanti allo sbaraglio, commettere una quantità di errori così elevata, senza nemmeno accorgersene in una successiva fase di rilettura del lavoro svolto. Un altro ingombrante interrogativo è quello del perché sono stati scelti proprio questi “ esperti “, quali sono stati i criteri di selezione, quali le competenze che li rendevano idonei per un compito così complesso e allo stesso tempo delicato. Per meglio capire il paradosso della situazione, che sprizza imbarazzo da tutti i pori, si propone un parallelismo con il lavoro quotidiano svolto in classe da un qualsiasi insegnante, di una qualunque scuola di ogni ordine e grado. Spesso un insegnante prepara compiti in classe, come verifica del corretto apprendimento disciplinare dei suoi studenti. Consideriamo un problema di matematica, il compito va preparato nel testo, va controllato nella soluzione numerica, più di una volta, per evidenziare tutte le possibili alternative di soluzione. In questo caso l’errore, proprio nella fase di controllo, se esiste deve obbligatoriamente venir fuori e deve essere corretto prima di consegnare il testo alla classe. Nel caso delle prove preselettive questo controllo di rilettura evidentemente non c’è stato, con tutte le conseguenze del caso. Tornando al crescendo rossiniano delle proteste, si parte da quelle più indignate dei concorrenti, che hanno subito l’inganno di una prova erronea, per continuare con quelle dei 27 professori universitari appartenenti a varie associazioni di ambito umanistico che hanno scritto una lettera al Presidente Napolitano contro la valutazione dei futuri docenti svolta attraverso i test, sottolineando la necessità "di prevedere modalità di valutazione davvero consone alla professione di insegnante". Concludendo con le dichiarazioni dell’ex Ministro Fioroni, che dice in un’ intervista nel sito Il Sussidiario “Penso che la vicenda dei quiz sia scandalosa, e che prima ancora del nozionismo ci sia da domandarsi come si fa una commissione di esperti “. Per il momento i nominativi degli esperti che hanno formulato i test dei TFA sono secretati, ma è proprio questa volontà di nascondere i responsabili di tanto sconquasso che fa aumentare il livello dell’indignazione e della vergogna. |