Sapere o reality-show?
Come cambia la scuola italiana

di Stefania Buosi da Fuoriregistro, 20.8.2012

Perchè molti ragazzi hanno sempre meno interesse per lo studio e soprattutto molta arroganza, anche verso professori, disponibili e aperti a nuove idee e proposte?
Scrivo per raccontare la mia esperienza di insegnante di liceo, che si è trovata e si trova talvolta a dover gestire aule piene di "bambini" con un'età media di...3/4 anni.

Tempo fa le decisioni disciplinari dell'insegnante (note, richiami, ecc.)erano appoggiate dai genitori senza possibilità di replica alcuna. Sono a favore della parità dei diritti e dei doveri, per cui non ritengo tale situazione autoritaria ottimale per un corretto sviluppo della capacità critica nei giovani.
Mi trovo però a dover testimoniare che siamo arrivati alla situazione opposta, quella in cui se noi insegnanti ci azzardiamo a dire una parola dura verso un comportamento dannoso per il singolo e per l'intero gruppo, ci ritroviamo sovente o accusati di non riuscire a coinvolgere i ragazzi o con il genitore attaccato alla gola o, nei casi di scuole con pochi alunni, con svariati genitori più o meno coalizzati che si spalleggiano, attaccati alla gola.

Ritengo che la responsabilità principale di questa situazione sia attribuibile agli stessi genitori, ai quali spetta innanzitutto la responsabilità educativa dei propri figli e che confondono per primi il concetto di libertà con quello di licenza, la competenza con la rigidità e il ruolo di un insegnante all'interno della scuola con la sua vita privata. Forse, alcuni genitori, al posto di accusare terzi delle proprie incapacità educative, potrebbero insegnare ai ragazzi a prendersi qualche responsabilità in più fin da piccoli. Forse influisce sul mio pensiero il fatto che ho insegnato molto ai figli dei "nuovi ricchi", alla cui posizione economica non sempre corrisponde l'adeguato sviluppo culturale. E forse ancora questi "nuovi ricchi" si sono affermati attraverso "la politica del furbetto", che è quella che trasmettono ai propri figli...

Mi metto in discussione con questo articolo una volta di più, accettando di essere un insegnante imperfetto ma che crede nel suo lavoro e si "fa il mazzo ogni giorno" in una situazione di precariato lavorativo, per cui senza un adeguato riconoscimento economico e senza un adeguato riconoscimento sociale, ma chiedo: quanti genitori, accettano di essere genitori imperfetti? Quanti genitori accettano di avere figli imperfetti?