Clamoroso: italiani campioni di inglese

Secondo una ricerca gli italiani sono ai primi posti per quanto riguarda la conoscenza della lingua inglese. Persiste la diffidenza verso i soggiorni di studio all’estero.

Mirko C. da Skuola.net, 1.8.2012

La lingua inglese, fino a pochi anni fa una perfetta sconosciuta per gran parte della popolazione del Bel Paese, un marchio che ci ha sempre contraddistinto all’estero come “maccheronici”. Di tempo ne è passato e di strada ne abbiamo fatta. Gli italiani anche in questo campo si sono dimostrati un popolo flessibile, pronto a rivoluzionare le proprie abitudini e ad adeguarsi ai cambiamenti della civiltà moderna, compresa la globalizzazione economica e sociale.

ITALIANS DO IT BETTER - Secondo quanto è emerso da un sondaggio dell’Istituto di Ricerca Abis analisi e strategie – Makno promosso dalla SSML Carlo Bo, gli italiani sono, insieme ai tedeschi, ai primi posti per quanto concerne la conoscenza della lingua inglese. Un risultato sicuramente eccezionale e sorprendente. Questo significa che finalmente anche nella nostra Penisola si comincia a guardare con attenzione l’importanza della lingua straniera, indispensabile per intrattenere relazioni lavorative e sociali con persone di altri Paesi, situazione oggi sempre più frequente grazie anche alla globalizzazione dei mercati.

VUOI LAVORARE? DEVI CONOSCERE L’INGLESE - Secondo un sondaggio dell’associazione direttori risorse umane l’inglese rimane la lingua più richiesta dal 64% dei responsabili del personale, seguita dal francese e dallo spagnolo. Le università italiane hanno perfettamente recepito questa necessità, inserendo corsi di inglese tecnico e scientifico nelle facoltà dell’area scientifica e biomedica, approfondimenti di Business English e linguaggi di mercato nelle facoltà ad indirizzo organizzativo e gestionale. Inoltre negli anni è cresciuta l’offerta di lauree nel settore delle lingue e la conversione di alcuni corsi preesistenti, tipo medicina, in inglese.

ITALIANI ANCORA DIFFIDENTI VERSO LE ESPERIENZE ALL’ESTERO - Nonostante tutto nel nostro Paese continua comunque a persistere una certa diffidenza e scarsa propensione al multiculturalismo. Tra le varie cause la principale è data dalla limitata disponibilità a compiere dei soggiorni all’estero di lunga durata al fine di immergersi nella vita e nella cultura straniera. Infatti secondo quanto emerso dalla ricerca Makno i giovani italiani sono coscienti dell’importanza di tale esperienza, ma per motivi economici, lavorativi e sociali sono pochi quelli che poi mettono in pratica la cosa programmando un’esperienza scolastica (10%) o lavorativa (1,5%) fuori dall’Italia.