Scuola Scuola, i precari già «bocciano» il concorso di Tullia Fabiani l'Unità, 26.7.2012
Un bando epocale, si dice, quello previsto per il prossimo 24
settembre: dopo tredici anni verranno messe a concorso 11.982
cattedre. Una decisione che suscita però preoccupazione e dissensi
tra i docenti precari che nel frattempo hanno potuto contare solo su
supplenze, contratti a termine, scorrimento delle graduatorie. La prova avverrà, per titoli ed esami, su base regionale, e sarà finalizzata alla copertura di 11.892 cattedre nelle scuole statali di ogni ordine e grado, risultanti vacanti e disponibili; altrettanti posti saranno poi messi a disposizione dal Miur attingendo dalle attuali graduatorie. «È il momento di prendere decisioni e fare scelte importanti per le nuove generazioni, evitando, come ha detto Monti, di rammaricarci per una “generazione perduta”», ha dichiarato il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, intervistato da Il Messaggero. Le risorse, «erano già state destinate, nessun ostacolo». Per quel che riguarda i tempi: «Una prova preselettiva a ottobre, con test uguali per tutte le classi di concorso - ha spiegato il ministro - cui seguiranno a gennaio la prova scritta e orale», in modo da consentire l’immissione in ruolo per l’anno scolastico 2013-2014. Un secondo bando A questo primo bando ne seguirà un secondo entro maggio 2013, dicono dal ministero, disciplinato dalle nuove regole di reclutamento, in fase di preparazione. L’obiettivo è «portare in classe docenti più giovani, vicini ai nuovi insegnamenti, alle tecnologie avanzate». Questo aspetto solleva forti perplessità: «Si intende ridare vita a un concorso che poi vedrà rinascere ulteriori graduatorie all’infinito? - chiede Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd - i precari delle graduatorie a esaurimento non sono “immeritevoli” e comunque non si capisce - continua l’esponente Pd - perché la scuola deve essere l’unico luogo dove l’esperienza viene considerata un disvalore. Si faccia un nuovo piano pluriennale - continua - per la stabilizzazione dei precari delle graduatorie e si dia avvio ad un nuovo reclutamento per quelle classi di concorso esaurite o in via di esaurimento, come quelle di matematica, scienze, e biologia. Occorre meno demagogia, a meno che non si voglia che la generazione perduta sia proprio quella dei docenti precari». Anche per l’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, deputato Pd, «il concorso ha ancora vecchie regole, la scuola ha bisogno di far esaurire le graduatorie permanenti. Serve una nuova metodologia di reclutamento: si bandisce un concorso, chi vince entra, chi non vince sa che o ci riprova o trova un altro lavoro», spiega. Altro capitolo è quello del sistema di valutazione delle scuole: tra le novità previste dal governo infatti anche «l'istituzione e la disciplina del Sistema nazionale di valutazione» attraverso tre strumenti: l’Invalsi (l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e formazione), che coordina; l’Indire (l’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), che sostiene le scuole nei piani di miglioramento e gli Ispettori, che collaborano nella fase di valutazione esterna delle scuole. Un sistema che prevede una «autovalutazione degli istituti», ha spiegato Profumo. Il cui limite, secondo il Pd, potrebbe essere dato anche dalle poche risorse umane e finanziarie a disposizione. «È una bozza apprezzabile, ma ci sono varie incongruenze che cercheremo di correggere - dice Puglisi - una ad esempio per quel che riguarda i test Invalsi, speriamo che il governo sia aperto al confronto». A rivendicare presunti meriti è invece il Pdl: «Corretta la scelta di puntare sulla valutazione in continuità col governo precedente - ha commentato l’ex ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini - e positivo il concorso che però non deve creare false aspettative perché i numeri della scuola restano quelli decisi con i tagli». Mentre Fabrizio Cicchitto attacca: «Notiamo la disinvoltura con la quale il ministro Profumo è intento a tagliare il nastro di una riforma tutta costruita dal precedente governo Berlusconi». Chiarezza «sulle modalità e i destinatari» del concorso chiede il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, perché questo reclutamento «non avvenga a scapito dei precari». E proprio loro si scatenano sul web a colpi di post: «No al nuovo concorso nella scuola», scrivono e lanciano una raccolta di firme che «diffida» il ministro dal bandire il nuovo concorso. |