COMMISSIONE EUROPEA: STUDENTI DISABILI
Nonostante l'impegno degli Stati membri dell'UE,
i bambini e gli adulti disabili Tina Naccarato da Disabili.com, 23.8.2012 Gli Stati membri dell'Unione Europea (UE) sono impegnati da tempo a promuovere un´istruzione inclusiva per i bambini con bisogni educativi specifici e per gli adulti disabili; ancora oggi, però, essi si trovano in situazione di svantaggio, come risulta da una recente relazione pubblicata dalla Commissione europea. Molti sono inseriti in istituzioni separate e coloro che frequentano invece le classi comuni spesso non ricevono un sostegno adeguato.
LA RELAZIONE - La Commissione
sollecita gli Stati membri dell'UE a sviluppare sistemi d´istruzione
inclusivi e a rimuovere gli ostacoli che impediscono la
partecipazione, la formazione e l´occupazione. "Dobbiamo
intensificare gli sforzi per porre in atto politiche d´istruzione
inclusiva … L´istruzione inclusiva non è un optional: è una
necessità di base" ha affermato Androulla Vassiliou,
Commissario europeo responsabile per l´istruzione, la cultura, il
multilinguismo e la gioventù. In UE vi sono circa 45 milioni di
cittadini adulti con disabilità e 15 milioni di bambini con
bisogni educativi speciali. In alcuni casi essi sono
privati di qualsiasi opportunità d´istruzione e di occupazione. L'INCLUSIONE - Il problema si pone in maniera molto evidente per i bambini economicamente svantaggiati o appartenenti a minoranze etniche, i quali in genere frequentano scuole speciali. Dalle ricerche emerge che essi potrebbero frequentare le classi normali se si investisse di più sul loro sviluppo, eliminando gli svantaggi derivanti dalle loro condizioni socio-culturali. Qualcosa del genere accadde in Italia, circa 50 anni fa, ai figli degli operai meridionali emigrati al nord, i quali a causa dello svantaggio sociale e delle scarse competenze nella lingua italiana finirono spesso nelle classi differenziali. Permane, cioè, una notevole diversità tra gli Stati membri, sia nel modo di identificare i bambini con bisogni educativi specifici, sia nel loro collocamento nell´istruzione: se in Belgio, attualmente il 5,2% frequenta scuole speciali, in Italia vi è invece la completa inclusione nelle classi comuni. Nella relazione emerge tuttavia che in tutta Europa si sta diffondendo la consapevolezza che gli allievi disabili possono essere integrati nell´istruzione generale. Il quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell´istruzione e della formazione ("Et 2020"), infatti, incoraggia gli Stati membri a fare il necessario per un´efficace inclusione. Il modello italiano, perciò, si mostra avanzato e si registra sempre più una generale convergenza verso di esso. Ci si augura vivamente che si eviti di sacrificarlo sull'altare dei tagli. |