Assunzioni in ruolo:
è lotta contro il tempo

di R.P. La Tecnica della Scuola, 8.8.2012

Per consentire agli uffici regionali e provinciali di procedere alle nomine, è necessaria ancora l'emanazione di un decreto della presidenza del consiglio che potrebbe slittare a dopo il 20 agosto. In tal caso le nomine dei dirigenti scolastici verrebbero rimandate agli inizi di settembre.

E’ lotta contro il tempo per le immissioni in ruolo.

Le riserve del Mef sulle assunzioni dei docenti e dei dirigenti scolastici sono state sciolte, ma restano ancora alcuni problemi di numeri sul personale Ata.

Il passaggio dei docenti inidonei nei ruoli Ata comporta la diminuzione delle disponibilità ed è per questo che il Mef vuole vederci chiaro prima di dare l’assenso definitivo.

Il fatto è che il tutto dovrà essere recepito da un Decreto della Presidenza del Consiglio. Ma se il decreto non verrà approvato nella prossima riunione di venerdì 10 agosto, bisognerà aspettare la ripresa dei lavori dopo la pausa di Ferragosto.

In pratica il Decreto potrebbe andare in porto tra il 22 e il 25 agosto.

In tal caso le immissioni in ruolo di docenti e Ata slitterebbero ad anno scolastico già avviato, come peraltro già accaduto altre volte in passato.

Più complessa sarebbe però la questione delle nomine dei dirigenti che potrebbero essere effettuate in concomitanza con l’inizio delle lezioni.

Questo significherebbe che in molte, moltissime scuola di tutta Italia l’anno scolastico inizierà senza dirigenti scolastici e forse anche senza dirigenti reggenti (è molto improbabile che gli Uffici regionali provvedano a nominare i reggenti solo per pochi giorni).

Insomma potrebbe essere il caos quasi generale.

E’ per questo che a Viale Trastevere tutti si augurano che il Ministero dell’Economia faccia in fretta e non frapponga ulteriori ostacoli.

Ed è per lo stesso motivo che sta passano completamente in secondo piano la vicenda dei movimenti annuali che, per la prima volta, verranno disposti nella più assoluta incertezza sotto il profilo normativo.

E’ ormai certo che non ci sarà nessun contratto integrativo. Ed è anche probabile che non ci sarà neppure una ordinanza del Ministero.

Ma, a questo punto, la questione della mobilità sta diventando decisamente secondaria.