ANNO SCOLASTICO

Si torna sui banchi di scuola
tra proteste e dure polemiche

Mancano gli insegnanti di sostegno, il personale non docente "decimato" dai tagli. E il primo giorno in classe si caratterizzerà anche per le iniziative di lotta degli studenti: "Faremo i conti a questo governo che non sa contare"

Salvo Intravaia la Repubblica, 11.9.2011

ROMA - Lezioni al via per 4 milioni di alunni italiani. Domani mattina, in 13 regioni e province autonome – Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Veneto, Valle d’Aosta e le province autonome di Trento e Bolzano – suonerà la prima campanella. Il giorno dopo, martedì 13 settembre, toccherà agli alunni abruzzesi e l’indomani a quelli campani e toscani. In Puglia, Sardegna e Sicilia l’ingresso in classe è previsto per giovedì prossimo: 15 settembre. Gli ultimi ad entrare in classe, quest’anno, saranno gli alunni di Basilicata ed Emilia Romagna, lunedì 19 settembre.

L’anno scolastico si apre tra proteste e polemiche. Le ultime settimane di agosto sono state contrassegnate dallo sciopero della fame dei precari siciliani contro il taglio imposto agli organici dalla coppia Tremonti-Gelmini. Ma, ad aule ancora chiuse, le proteste hanno interessato tutte le componenti della scuola: docenti, alunni e genitori. Questi ultimi, hanno protestato per classi sovraffollate, sostegno che manca e caro-libri. Il sostegno a favore degli alunni disabili è sempre al centro di una contesa. A Torino sono stati nominati docenti di sostegno senza la specializzazione e le mamme hanno protestato. A Pavia le lezioni inizieranno senza gli insegnanti di sostegno perché il provveditorato non ha fatto in tempo a nominarli e a Genova ne mancano all’appello almeno 500.

In Veneto la situazione è esplosiva, tanto che giovedì scorso l’onorevole Simonetta Rubinato è intervenuta durante il question time alla Camera per denunciare l’emergenza che riguarda gli insegnanti di sostegno in Veneto. Nelle scuole venete quest’anno ci sono 14.910 alunni disabili, con un aumento di 1.097 unità rispetto all’anno precedente e sono stati richiesti 755 posti in deroga rispetto agli attuali 5.960. “Ma a quattro giorni dal ritorno in aula di insegnanti e studenti – ha ribadito la Rubinato – non è ancora stata disposta alcuna deroga. Al momento, ogni docente di sostegno ha in media 2 alunni e mezzo. Mentre in provincia di Genova non si sa come fronteggiare i 480 alunni disabili in più “non previsti”.

Ma le polemiche riguardano i tagli del personale scolastico che lasceranno a casa per il terzo anno consecutivo migliaia di precari e lasceranno corridoi e spazi scolastici incustoditi per mancanza di bidelli. E gli studenti non mancheranno di fare sentire la propria voce. “Il primo giorno di scuola la Rete degli studenti medi – dichiara Sofia Sabatino – sarà davanti alle scuole in tutte le città d'Italia per svegliare questo governo presentandogli il conto, per mostrare che l'Italia che conta non è quella di Berlusconi, Bossi e Tremonti. Noi siamo l'Italia che conta, loro l'Italia che non sa contare”.

“Lunedì sarà il primo giorno di scuola nella maggior parte delle scuole del paese, ma anche quest’anno in troppe scuole l'anno scolastico inizierà senza diritti”, dichiara Mariano di Palma, coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti". E' questo l'allarme lanciato dal sindacato studentesco Unione degli Studenti. Gli studenti lamentano la mancata distribuzione ai ragazzi del superiore dello Statuto degli studenti. “Per protestare e informare gli studenti dei propri diritti diffonderemo lo statuto con volantinaggi in tutte le scuole dal primo giorno di scuola”.