Per la Gelmini è "record storico" Il ministro: "Quest'anno saranno 94.430, il livello più elevato mai raggiunto nella storia della scuola". La replica di Nocera: "Tendenza normale, succede ogni anno: stanno solo applicando la legge. Per l'integrazione il ministro non sta facendo niente" Il Redattore Sociale, 1.9.2011 ROMA. Il più alto numero di insegnanti di sostegno nella storia della scuola italiana? E’ vero, ma si tratta di un trend assolutamente normale e c’è poco da vantarsi, anche perché “sul versante dell’integrazione scolastica questo ministro non sta facendo niente”. Non è affatto tenero con il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini il vicepresidente della Fish Salvatore Nocera. Ieri la titolare del dicastero di viale Trastevere ha illustrato il punto della situazione sul nuovo anno scolastico, affermando – sul versante dell’integrazione – che “il numero di docenti di sostegno si attesta a 94.430 unità, il livello più elevato mai raggiunto nella storia della scuola” e precisando che “si tratta di dati ancora provvisori il cui numero è destinato a crescere”. In tempi di crisi e di stretta sul bilancio, il “record storico” potrebbe essere l’indice della volontà di mantenere alta l’attenzione sul tema del sostegno. Ma per il vicepresidente della Fish (Federazione italiana superamento handicap) Salvatore Nocera le cose stanno diversamente. Nocera fa notare che ormai “ogni anno aumentano gli alunni con disabilità certificata, ed è dunque chiaro che di conseguenza devono aumentare anche gli insegnanti di sostegno: ogni anno è un record storico, il che significa che non c’è nessun record. Si tratta invece di qualcosa di assolutamente normale perché per legge devono essere garantite ore di sostegno secondo le effettive esigenze dei singoli alunni”. Insomma. “il ministro non può dire che è stato generoso perché non ha fatto altro che applicare la legge”. “Peraltro – rincara la dose l’esponente della Fish – “il ministro ha facile gioco a dire che sul sostegno non si taglia e che anzi vengono fatte nuove immissioni in ruolo ma la realtà è che è stata la Corte Costituzionale a sancire, con una celebre sentenza del 2010, che nonostante i vincoli di bilancio occorre comunque rispettare le esigenze risultanti dalle diagnosi e dunque a chi ha bisogno devono essere date le ore di sostegno”. “Quando gli uffici scolastici regionali – precisa - dicono che non possono dare più ore di sostegno perché dal ministero affermano che non bisogna superare una certa soglia, sbagliano: tanto è vero che le famiglie hanno fatto e continuano a fare ricorsi al Tar per ottenere ore secondo le effettive esigenze”. Ricorsi che immancabilmente vincono, con l’amministrazione scolastica condannata a pagare le spese della causa e a pagare i danni non patrimoniali subiti dagli alunni per non avere avuto ore di sostegno. “Questo ministro – afferma Nocera - non sta facendo niente per l’integrazione, ma si limita a prendere atto, obtorto collo, malvolentieri, della necessità di dover tenere un certo numero di insegnanti di sostegno, per evitare di andare incontro a cause che perde regolarmente”. Più in generale, Nocera ricorda che la situazione dell’integrazione è resa difficile da un errore collettivo che “compiono sia il ministero sia le famiglie”, e cioè il considerare il sostegno “come l’unica risorsa per l’integrazione”, tralasciando del tutto il ruolo degli insegnanti curriculari. Il ministero “dal 2000 ad oggi non si è mai preoccupato di garantire una formazione in servizio obbligatoria per gli insegnanti curriculari, che non hanno i mezzi, anche se lo volessero, per prendersi seriamente in carico gli alunni disabili, che così vengono delegati ai soli insegnanti di sostegno, soprattutto in presenza di classi numerose. D’altro canto, i genitori, vedendo che i figli sono tralasciati dai docenti della classe, chiedono sempre più la presenza del docente di sostegno. Un filo che occorre sciogliere, puntando alla formazione iniziale e in servizio dei docenti e combattendo contro il sovraffollamento delle classi. (ska) |