L'intervento

Opinioni

 Pasquale Almirante La Sicilia, 4.9.2011

Rituale conferenza stampa della ministra Gelmini a inizio d'anno scolastico e sciorinamento di numeri su tutte le ruote della propaganda con le cifre delle immissioni in ruolo dei docenti e Ata; sul fronte dell'offerta formativa ha sottolineato l'implementazione degli Istituti tecnici superiori che prevedono dei corsi biennali post diploma per «coniugare preparazione teorica con formazione sul posto». Mai così alto, ha aggiunto, il numero degli insegnanti di sostegno. Per chi non vive i problemi della scuola potrà sembrare un ottimo inizio, ma per chi invece è in sciopero della fame a Siracusa, Ragusa e Palermo ha il sapore della beffa. Intanto avrebbe dovuto spiegare il motivo per il quale il 48,85 per cento delle assunzioni saranno al Nord, il 22,16 al Centro, il 29,01 al Sud e poi come pensa di aumentare gli insegnanti di sostegno se nessun corso di formazione è finora previsto.

Ha poi elogiato il lavoro dei suoi funzionari, dribblando però sui contenziosi, finora tutti persi dal Miur, intentati dai precari contro le risoluzioni normative inventate da loro, l'ultima delle quali è la riserva di 10mila posti a favore delle graduatorie già scadute, senza parlare dei posti "accantonati" in attesa delle sentenze del Consiglio di Stato. Ha però esaltato la creazione degli Its, ma nulla ha detto dei licei musicali e coreutici che potrebbero vivere, in base alle richieste, una stagione di crescita straordinaria, ma che sono a numero chiuso e solo in quantità limitata: in Sicilia solo due (Palermo e Ragusa), scordando la Catania di Vincenzo Bellini. Nello zaino delle scordanze la legge sul nuovo reclutamento, per dare speranze ai neolaureati, e il salva precari, un vero pateracchio, però giustifica l'operato del governo costretto, poverino, a fare tagli lineari. Toni lirici per i dirigenti tutti al loro posto, che però ogni giorno sono a caccia di fondi e di attrattive per richiamare utenza ed evitare dimensionamenti e accorpamenti, mentre tante scuole ancora oggi sono privi di un preside. Partenza ordinata dell'anno? Probabilmente non ha sentito gli uffici periferici, in pieno caos per nomine, supplenze e contenziosi. Anche se la ministra non avesse colpe, avrebbe dovuto dipingere un quadro meno idilliaco e se lo avesse fatto le avremmo perdonato perfino le sue dimenticanze nell'indicare i colpevoli.