‘Universitari italiani’: da Tuttoscuola, 15.9.2011 “La scuola italiana non può essere un ufficio di collocamento, è giusto aprire le abilitazioni alle giovani generazioni ma non lo si può fare senza un criterio logico, così si rischia solo di rendere i nuovi professori precari a vita”. Così il coordinamento di ‘Universitari Italiani’ prende posizione sulla questione del nuovo sistema delle abilitazioni per i docenti della scuola primaria e propone il numero programmato in aperta polemica con i sostenitori delle abilitazioni a numero aperto. L’idea è quella di ancorare le abilitazioni da un lato agli accessi alle facoltà di Scienze della Formazione e dall’altro ai pensionamenti, più o meno in linea con quanto prevede il Regolamento sulla formazione iniziale. “In questo modo”, afferma una nota di ‘Universitari italiani’, “saremo in grado di debellare il fenomeno delle assunzioni a pioggia, che illudevano i giovani in una promessa di lavoro inesistente e che ha creato un 'esercito' di 250mila docenti precari, e di dare negli anni a venire una soluzione vera al problema del precariato nella scuola pubblica, garantendo così il diritto ad un giovane che si iscrive all'università di avere la certezza di un lavoro”. Segue poi un’accusa esplicita rivolta “a chi in queste settimane ha parlato di 'liberalizzazione del mercato scolastico' proponendo in verità nuovo precariato per i giovani docenti della scuola pubblica, con l’unico fine di poter inserire invece i propri docenti nelle proprie scuole private e trarre da questo interessi economici”. L’iniziativa appare fortemente critica verso la proposta di liberalizzazione, sostenuta nelle scorse settimane in particolare da CL, che aveva provocato una forte spaccatura nella maggioranza di governo e aveva messo in difficoltà il ministro Gelmini, contraria alla liberalizzazione. Sull’argomento aveva dovuto intervenire nei giorni scorsi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta con una proposta di compromesso. Ora la polemica rischia di riaccendersi. |