IL CASO

"Ci dispiace, i fondi sono finiti"
Niente scatti di stipendio nelle scuole

Prof e non docenti che hanno maturato l'anzianità nel 2011 rimarranno a secco: la Corte dei Conti avverte che non ci sono i soldi per tener fede alle promesse del governo. Sindacati sul piede di guerra

Salvo Intravaia la Repubblica, 30.9.2011

NIENTE SCATTO al personale della scuola per il 2011. A denunciare l'ennesima tegola sulla testa di insegnanti e non docenti è la Gilda. La notizia arriva nel giorno in cui per le casse scolastiche si apre uno spiraglio: il governo, questa mattina è stato battuto con 247 sì e 223 no su un ordine del giorno presentato dal deputato del Pd, Antonino Russo, che impegna l'esecutivo a prevedere la possibilità di destinare una quota dell'otto per mille anche alle scuole pubbliche.

Attualmente, all'atto della denuncia dei redditi, i cittadini possono scegliere di destinare l'8 per mille allo stato o a sei diverse confessioni religiose: chiesa cattolica, chiesa valdese, chiesa evangelica luterana, unione delle comunità ebraiche, unione chiese avventiste del settimo giorno e assemblee di Dio.

Ma la cattiva notizia è che il personale della scuola che ha maturato lo scatto di anzianità e stipendiale nel 2011 non riuscirà a percepirlo. "La brutta notizia arriva dalla Corte dei conti", spiega il coordinatore della Gilda, Rino Di Meglio. "Dalla Relazione sul rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2010, redatta dai magistrati contabili, infatti, emerge l'attuale indisponibilità di risorse da destinare al recupero dell'utilità dell'anno 2011 ai fini della maturazione delle posizioni di carriera e stipendiali del personale del comparto scuola". Che tradotto da burocratese, significa che gli insegnanti e il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) che hanno maturato lo scatto nel 2011 non avranno nessun aumento di stipendio.

"La notizia - aggiunge Di Meglio - è di una gravità eccezionale e ci lascia sorpresi, considerata l'entità gigantesca dei tagli che hanno colpito la scuola. Se questa è la premessa per non onorare l'impegno assunto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, la risposta del mondo della scuola non potrà che essere forte". E rilancia l'invito rivolto ieri attraverso il web alle altre sigle sindacali per una protesta unitaria a fine ottobre. "Si tratta di un'azione doverosa di difesa dei diritti degli insegnanti - conclude - soprattutto per quelli che, avendo maturato gli scatti nel 2011, rischiano di essere i più penalizzati".

L'anno scorso, la manovra finanziaria da 25 miliardi varata dal governo colpì gli stipendi dei docenti congelando per un triennio gli scatti automatici previsti dal contratto. Provvedimento che in fase di conversione in legge del relativo decreto venne alleggerito, vincolando il recupero degli scatti ai risparmi effettivamente realizzati sulla scuola durante l'anno precedente. Una soluzione che ai più sembrò risolutiva. Ma che dopo 12 mesi si rivela inadeguata. I risparmi evidentemente non si sono realizzati appieno nel 2010 e, a questo punto, 400 mila tra docenti e Ata rischiano di non vedersi riconosciuto l'aumento di stipendio atteso da ben 6 anni.