Dopo i furbetti del quartierino
e i furbetti del ricattino
adesso abbiamo anche i furbetti del  concorsino?

di Lucio Ficara, 12.9.2011

Ricordate” i furbetti del quartierino”, spaccato sociale di un’Italia cialtrona e miserabile, in cui denaro, lusso, vizi e belle donne sono le priorità assolute? Ricordate Ricucci, utile idiota, la sua stupenda villa all’Argentario e il suo sfarzoso matrimonio con Anna Falchi? Intorno a Ricucci, Consorte, Fiorani  e Gnutti, i cosiddetti furbetti del quartierino,  si muove un sottobosco  fatto di gente arrivista, faccendieri, politici, procacciatori d’affari, tutte persone ostili al bene pubblico  e schifosamente interessati  al loro tornaconto personale. Esseri  che ci buttano in faccia il loro lusso, il loro modo smodato di vivere, che possiedono  ville da 50 milioni di euro, Yacht  da 5 milioni di euro, belle donne e champagne, ma soprattutto che, per mantenere i loro patrimoni, di dubbia legalità , sono costretti  a vivere in modo illecito e fraudolento. Esseri  che, quando la magistratura interviene e li scopre con le dita dentro la marmellata, spariscono dalle scene, diventano anonimi e spesso vengono anche lasciati dalle belle donne, come nel caso di Ricucci.

Un lustro fa si parlava  dei furbetti del quartierino, oggi sono alla ribalta delle cronache giudiziarie i furbetti del ricattino. Anche oggi come allora, le utilissime intercettazioni  fanno emergere personaggi come Tarantini, Lavitola, Lele Mora, Fede e Minetti.  Anche in questa squallida vicenda emerge uno spaccato sociale fatto di miseria umana, sfruttamento e povertà morale. Purtroppo è l’Italia di oggi, in cui i protagonisti sono persone dal basso profilo culturale e dal grande narcisismo, che non hanno cura del bene comune, ma pensano solamente al loro quotidiano, che deve essere pieno di vizi, lusso e circondato sempre da belle donne.

Cambiano i furbetti ma il leit motiv è sempre lo stesso. Ho sempre sostenuto, ed oggi più che mai, che anche nel mondo della scuola esiste, con le dovute proporzioni, la stessa cialtroneria e miseria umana che emerge nella nostra società italiana. Dopo i furbetti del quartierino e quelli del ricattino, abbiamo la nascita dei furbetti del concorsino? Sarebbero coloro che avevano in mano la batteria dei Test per il concorso a Dirigente Scolastico, bandito con il DDG del 13 luglio 2011, prima della pubblicazione ufficiale sul sito del MIUR, che era prevista per tutti il giorno 1 settembre 2011.

Nell’Italia dei furbetti, cialtroni e arrampicatori sociali il concorso per DS ha preso il  rivolo dell’illegalità e del legittimo sospetto dell’imbroglio. Sembrerebbe che già prima dell’inizio della prova concorsuale, si stia pilotando il concorso a favore dei soliti furbetti. Alla faccia della meritocrazia e della trasparenza!!! Poi se qualcosa dovesse andare storto e dovesse intervenire la magistratura, si può rimediare come si è già fatto per il concorso 2004: si fa una bella leggina, tanto trasversale quanto misera nello spirito costituzionale, che andrà a salvaguardare, non la SCUOLA, ma i soliti furbetti.

 

Lucio Ficara
lucio.ficara@fastwebnet.it