Pochi insegnanti di sostegno di Alice D'Este Il Corriere del Veneto, 9.9.2011 VENEZIA. Senza esitazione: fuorilegge. È allarme in Veneto per gli insegnanti di sostegno. Il rapporto tra gli studenti disabili e i docenti infatti, nella regione, non rispetta - e in qualche caso neanche lontanamente - le indicazioni ministeriali. Secondo il Miur (Ministero per l'istruzione, università e ricerca) dovrebbe esserci un insegnante di sostegno ogni due alunni disabili, ovviamente con possibilità di deroga nei casi meno gravi. Solo che in Veneto quest'anno, il rapporto si attesta su 1 insegnante ogni 2,5. Detta così, anche se fuori dai parametri, non sarebbe uno scandalo. Se non fosse che all'interno del conteggio finiscono anche le province meno popolose, da Belluno a Rovigo, in cui la concentrazione di studenti è minore. «Nelle grandi città, a Venezia e Verona soprattutto il rapporto sale anche a un insegnante ogni 3,8 alunni - spiega Alessandra Michieletto, di "Sfida", il sindacato famiglie italiane disabili - anche per il 70% de lle scuole vicentine c'è lo stesso problema. Con numeri così, affiancare realmente i ragazzini disabili è praticamente impossibile, altro che integrazione». I conti sono presto fatti. Gli alunni che hanno presentato certificazione di disabilità in Veneto per quest'anno scolastico sono 14.910, con un aumento di 1.097 unità rispetto all'anno precedente. I posti di sostegno, invece, sono 5960. E quindi (a deroghe già conteggiate) vi è una richiesta, in questo momento, di 755 posti in più rispetto agli attuali. «Ci sono situazioni limite che saranno ingestibili - continua Michieletto - la scuola primaria di Murano, per dirne una. Con due casi di sostegno completo (22 ore ciascuno) e tre parziali (12 ore ciascuno) hanno avuto un solo insegnante invece che i tre che sarebbero necessari a coprire la richiesta». Nemmeno alle superiori va meglio. All'istituto professionale «Musatti» di Dolo, con 51 certificazioni totali ci sono soltanto 17 insegnanti, e al Barbarigo di V enezia, 10 insegnanti per 38 certificazioni. «Chi seguirà questi ragazzi? Nessuno - dice Michieletto - anche il numero di alunni per classe, poi, non è stato rispettato. Dovrebbero essere al massimo 20 studenti, in caso della presenza in classe di uno studente disabile, invece si arriva tranquillamente a 28, e non stiamo parlando di difficoltà di apprendimento, ma di ragazzini down, autistici, che hanno bisogno di essere seguiti passo dopo passo». E per protestare molte mamme lunedì non li porteranno proprio a scuola. O si presenteranno con l'avvocato di fiducia. «Ci hanno chiamato in molte per avvisarci - spiega Michieletto - qualche ragazzo andrà a scuola con gli accompagnatori dei servizi comunali, ma altri non andranno proprio. Hanno ragione. Il loro è un diritto, e in questo caso non viene rispettato». Sulla questione è intervenuta ieri, durante il question time alla Camera, anche l'onorevole Simonetta Rubinato del Pd: «Il rapporto tra gli insegnanti di sost egno e gli studenti disabili in Veneto è di 1 a 2,5 - ha detto - e a quattro giorni dal ritorno a scuola non è ancora stata ancora disposta alcuna deroga. Il Ministero deve intervenire perché la situazione venutasi a creare in Veneto, è del tutto insostenibile». |