Crisi economica: ci sono anche Lucio Ficara AetnaNet 14.9.2011 Il fatto che la piccola Emma Patelli, figlia dell’attuale Ministro della Pubblica Istruzione On. Mariastella Gelmini, non senta la crisi economica, non può che farci enorme piacere. Ma questo fatto non esclude che la crisi ci sia, che sia dura, amara e che purtroppo colpisca molti figli di precari che la sentono… eccome!! Molti docenti , a causa dei tagli degli organici, non avranno l’incarico, con un conseguente disagio per loro e le proprie famiglie. Il Ministro Gelmini dovrebbe comprendere che il mondo reale è diverso da quello percepito all’interno del suo nucleo familiare, dovrebbe avere l’onestà intellettuale di guardare oltre i suoi affetti più cari e scorgere le difficoltà quotidiane del mondo della scuola italiana. Lo deve fare, non soltanto per onestà intellettuale, ma per dovere istituzionale. Lei è un Ministro della Repubblica, non può fare delle valutazioni politiche, avendo come termometro il suo focolare domestico. La nostra società sta vivendo una profonda crisi, che non è soltanto economica, ma è soprattutto di carattere etico. La scuola e le sue rappresentanze politico-istituzionali, che dovrebbero garantire un sistema educativo e formativo laico e statale di alta qualità, sono anch’esse in grave difficoltà e si trovano risucchiate in una spirale di risultati negativi, che non lasciano ben sperare per il futuro dei nostri giovani. La politica negazionista della crisi, la politica negazionista degli ingenti tagli alla scuola pubblica, la politica che minimizza gli errori dei test preselettivi al concorso per dirigente scolastico, la politica che non si indigna profondamente rispetto la fuga di notizie interna dei suddetti test è una politica ipocrita, incapace di ascoltare il grido di disagio e sdegno del Paese. Non si può proseguire sulla strada del tanto peggio tanto meglio, bisogna avere un rigurgito di orgoglio politico, osare, affrontare di petto le situazioni, avere il coraggio di guardare in faccia la realtà, dichiararla apertamente senza l’ipocrisia di negarla e scegliere la rotta del cambiamento. Il Ministro Gelmini, per esempio , dovrebbe avere il coraggio politico e deontologico, di bloccare il concorso per DS, visto gli evidenti e fondati sospetti della fuga di notizie dei test preselettivi prima della loro ufficiale pubblicazione. Invece nulla cambia, perché siamo il Paese delle corporazioni e dell’associazionismo, dove l’”io puro” non vale niente e il corporativismo si impone su tutto ed allora bisogna dire che tutto va bene e se qualche puro protesta chi se ne frega. Questa politica antipuritana al motto: esiste sempre qualche puro più puro di te che ti epura, mantiene in piedi e forte il corporativismo delle caste e delle lobby e condanna l'Italia ad essere un Paese privo di senso etico e con una forte carenza di senso civico.
Al segretario del PDL On. Angelino Alfano, che aspirava a costituire
il partito degli onesti, dico che l’onestà si dovrebbe praticare
quotidianamente e non usarla come slogan, altrimenti si rischia di
diventare patetici. Comunque mi piace concludere quest’articolo
coniando un motto realistico in antitesi a quello di Pietro Nenni su
citato, che dice:” oggi esiste sempre qualche disonesto più
disonesto di te che ti frega”, questo è proprio il motto che sta
portando l’Italia nella crisi più nera, e poi magari la potrebbe
sentire anche la piccola Emma. |