LE INIZIATIVE

Scuola, la campanella della protesta
L'anno parte all'insegna della mobilitazione

Dallo sciopero generale di oggi alla manifestazione nazionale del 7 ottobre contro la riforma. Dai dibattiti sui dieci anni dal G8 di Genova ai mercatini contro il caro libri. Alla ripresa delle lezioni, il mondo degli studenti è in fermento

Carmione Saviano la Repubblica, 6.9.2011

I loro striscioni sui monumenti delle città italiane rappresentano uno dei simboli dello scorso anno. La Mole a Torino, il Colosseo a Roma. Poi le manifestazioni in piazza, l'occupazione delle aule e dei tetti delle università. Sono andati avanti per settimane, mesi, in una lunga e diffusa protesta contro la riforma Gelmini. E le associazioni studentesche, dopo un'estate passata a riflettere sul decennale del G8 di Genova, sono pronte a riprendere la lotta per le loro rivendicazioni. A partire dalla partecipazione allo sciopero generale di oggi 6 settembre alla battaglia sul caro libri. E confidando sempre più nello strumento principe della loro attività: la rete, il web, come veicolo di conoscenza di scambio di informazioni.

Genova 2011. Una ferita. Le radici di un movimento. Un passato prossimo cui è necessario riferirsi. Il G8 del 2001, la zona rossa, gli scontri e la morte di Carlo Giuliani. A dieci anni da quei due giorni che cambiarono la percezione dei movimenti italiani, le organizzazioni studentesche hanno trascorso l'estate a interrogarsi e riflettere sulla portata di quegli avvenimenti. Le iniziative sono state tante, e tante ancora sono in cantiere. Tra le altre, quella organizzata dalla Rete Universitaria Nazionale a Torino, il 4 settembre. Un dibattito per "ridefinire i principi per cui stare assieme, su cui fondare la comunità". E "inventare una dimensione del tutto nuova della politica e dello Stato". Tutto per sottolineare l'attualità dei temi sollevati da Genova 2001 e messi in ombra dalla tragicità di quei giorni. "Genova irrompe nella nostra storia: i beni comuni, il capitale sociale, le persone e non gli individui, l'individualismo rampante, la solidarietà contro l'egoismo".

Sciopero generale. Si annuncia come l'inizio di una lunga fase di proteste. Tutte le associazioni più rappresentative hanno aderito alla giornata di mobilitazione contro la manovra del governo Berlusconi indetta dal sindacato guidato da Susanna Camusso. Al centro, il disinteresse del governo nei confronti della situazione dei giovani italiani. Per la Rete della Conoscenza e l'Unione degli Universitari, "il governo sembra ignorare completamente le drammatiche condizioni in cui versano diritto allo studio e occupazione giovanile nel nostro Paese". Per Link, lo sciopero sarà l'avvio dell'autunno caldo del 2011. "Gli ultimi dati sulla disoccupazione giovanile in Italia - che sfiora il 30% per chi ha meno di 24 anni - sono solo una sfaccettatura della drammatica condizione che vive un paese in generale e una generazione particolare". Poi le rivendicazioni: "in primis una radicale inversione di rotta nelle politiche economiche, welfare e diritto allo studio e poi per avviare una grande mobilitazione europea e internazionale che durerà a lungo".

Il 7 ottobre. L'autunno caldo degli studenti ha già un'altra tappa. Si tratta della manifestazione nazionale indetta per il 7 ottobre dall'Unione degli Studenti. Una giornata che porterà i ragazzi a occupare in modo pacifico decine di piazze italiane. La giornata ha già uno slogan, "Ora fate i conti con noi". E l'intento è chiaro: "Non possiamo infatti accettare che il ministero dell'Istruzione sia assoggettato alla demagogia di Tremonti sul mettere i conti in regola". Una formula, che in realtà "nasconde il tentativo di annullare ogni forma di welfare e tutela sociale, facendo pagare la crisi sempre alla solita parte della società". L'idea è quella di unire il fronte dei movimenti presenti nel Paese e di rilanciare, dopo il referendum di giugno, la battaglia per i beni comuni. Senza dimenticare la specificità delle lotte studentesche: "Vogliamo essere capaci di vincere nelle scuole battaglie, di aprire spazi di conflitto e di democrazia anche nell'epoca dell'oscurantismo berlusconiano".

Il caro libri. Circa 700 euro. E' quanto spenderanno in media le famiglie italiane, per ogni alunno, in libri di testo, dizionari e cancelleria. Una cifra che, secondo le associazioni dei consumatori, rischia di essere superiore dell'8% rispetto allo scorso anno. E anche su questo fronte è partita la mobilitazione degli studenti. Tra le iniziative, i mercatini del libro usato della Rete degli Studenti. Si tratta di "uno dei modi che noi studenti mettiamo in campo per attutire i costi della scuola e garantire il Diritto allo studio di tutti e tutte, anche se sappiamo bene che non dovrebbe essere un nostro compito ma dello Stato italiano prima di tutto". Senza nascondere il carattere politico di questa iniziativa: "Il mercatino del libro usato non è soltanto un metodo di agevolazione per le famiglie e gli studenti, ma diventa quasi un metodo di opposizione e disobbedienza ad un sistema economico ingiusto che specula su un diritto fondamentale".