Nuovi comprensivi. I mille alunni
previsti sono a discrezione?

da Tuttoscuola, 14.9.2011

Dopo il Lazio, anche la regione Toscana ha emanato linee di indirizzo per preparare sul territorio la riforma della rete scolastica, prevista dalla legge n. 111 di questa estate.

In vista delle grandi manovre che interesseranno a breve tutti i territori, si rende sempre più urgente la definizione di criteri univoci in sede di Conferenza unificata, per evitare un fai da te pericoloso che potrebbe vanificare l’intera operazione e, soprattutto, confermare i gravi squilibri oggi presenti sul territorio.

Un problema interpretativo tra i tanti: la legge parla di un parametro di dimensionamento degli istituti comprensivi di “almeno mille alunni”, ma la regione Lazio, ad esempio, si è già concessa uno sconto prevedendo “di norma mille alunni”. Quel “di norma” potrebbe, ad esempio, consentire di avere tanti o tutti i comprensivi al di sotto, se pur di poco, dei mille alunni.

Potrebbe avere più senso, se si cerca ad ogni costo una mediazione sulla norma, parlare di “mediamente”, riferito ad un dato territorio (es. distretto scolastico, comune, ecc.).

Su questa riforma organizzativa la Cisl-scuola ha dichiarato che “la ristrutturazione della rete scolastica, serve a poco o a nulla, e può solo accentuare il disagio delle scuole, se rimane una banale operazione di taglio. Può essere invece l’occasione, se gestita con intelligenza e lungimiranza, per una più equilibrata distribuzione del servizio sul territorio, finalizzata a prevenire alcune punte di criticità (come le classi congestionate) oggi purtroppo ricorrenti”.