Nella Stabilità spuntano gli scatti

Rinvio a un tavolo contrattuale per reperire nuovi fondi

Alessandra Ricciardi ItaliaOggi, 18.11.2011

Alla fine non ci sarà il taglio ai distacchi sindacali, niente da fare neanche per i buoni pasto (colpiti i dipendenti del ministero) e per la riduzione degli amministrativi. Nuova sforbiciata invece del numero dei direttori dei servizi amministrativi e stangata sull'Afam, l'alta formazione coreutica e musicale, che perde permessi e ha il congelamento delle progressioni di carriera.

Con queste novità, rispetto al testo in ingresso, il consiglio dei ministri ha licenziato il ddl di stabilità finanziaria. Un testo che reca tra le pieghe, probabilmente, anche la copertura per il pagamento degli scatti di anzianità al personale in servizio nella scuola. I sospetti sono riferiti al comma 89 dell'articolo 4 del ddl, dove si prevede che «all'art. 8, comma 14, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con legge 30 luglio 2010, n. 122, dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: “Alle stesse finalità possono essere destinate risorse da individuare in esito ad una specifica sessione negoziale concernente interventi in materia contrattuale per il personale della scuola, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato e nel rispetto degli obiettivi programmati dei saldi di finanza pubblica''». Il riferimento è alla legge che ha previsto il piano triennale dei tagli alla scuola, quello in cui si è poi inserita la previsione che il 30% dei risparmi da ridestinare sia utilizzato prioritariamente per coprire gli scatti di anzianità. La modifica introdotta dal ddl Stabilità ridà la parola al tavolo contrattuale per reperire ulteriori risorse. Ma per fare cosa? Secondo fonti ufficiose, sarebbe questa la strada concordata tra il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, e il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, per trovare circa 200 milioni, quelli che mancano all'appello dei 600 necessari a coprire gli scatti di anzianità nella scuola, l'unica forma di progressione di stipendio di circa un milione di dipendenti pubblici. Le attenzioni sono rivolte alle ulteriori economie che potrebbero essere scovate su fondi non spesi, da dirottare sul personale invece che a fiscalità generale. Ma non esistono al momento conferme ufficiali. Intanto i sindacati tornano all'attacco: la Flc-Cgil chiede la convocazione urgente per fare chiarezza presso il ministero dell'istruzione, Cisl e Uil scuola la immediata certificazione dei risparmi conseguiti con il piano dei tagli. A fare la differenza dovrebbero essere le 9 mila-12 mila assunzioni in più realizzate sui posti di sostegno per far fronte alle sentenze della Consulta.

Per il personale degli enti, accademie ed istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica statali (AFAM), il ddl prevede che il periodo dal primo gennaio 2012 al 31 dicembre 2014 non sia più utile ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti. Scatta poi il tetto a dieci giorni annui per i permessi di studio e il divieto per questo periodo di ricorrere a contratti a tempo determinato. Novità anche per le scuole sottodimensionate: a decorrere dall'anno scolastico 2012/2013, non potranno più avere un posto di direttore dei servizi generali ed amministrativi esclusivo: circa 3.100 i posti che così saltano. Allo scopo poi di evitare duplicazioni di competenza tra aree e profili professionali, «negli istituti di secondo grado ove sono presenti insegnanti tecnico pratici in esubero, è accantonato un pari numero di posti di assistente tecnico».