Scuola

Rete studenti: Gelmini
ci ascolti veramente, si dimetta

Ironia su parole ministro: "Fulminata sulla via del Gran Sasso?"

 TM news, 9.10.2011

Roma, 9 ott. (TMNews) - Non solo i Collettivi universitari ma anche l'Unione degli universitari e la Rete degli studenti medi non ha gradito l'intervista a La Repubblica e le aperture al dialogo del ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini: "Ascolti veramente gli studenti: si dimetta", rispondono senza appello e anzi ironizzano sul ministro "fulminata sulla via del Gran Sasso".

"Il ministro Gelmini - commentano con una nota gli studenti - a quanto pare si è svegliato in vena di generosità. Ha riconosciuto come degne di rispetto le manifestazioni di venerdì scorso, si è dichiarata dispiaciuta di aver perso il rapporto con gli studenti, si è detta pronta ad ascoltarci e ha finalmente chiamato con il proprio nome i tagli scellerati concordati da lei stessa col ministro Tremonti". Ma gli studenti non perdonano l'inversione di marcia: "Non abbiamo la memoria corta e sappiamo riconoscere l'ipocrisia. Non saranno certo queste uscite del ministro 'fulminata sulla via del Gran Sasso' a farci dimenticare che tipo di politica è stata portata avanti da questo governo, anche perché sarebbe impossibile vista la situazione disastrosa che c'è nelle nostre scuole dopo 3 anni di tagli". E ribattono punto su punto: "Ci chiediamo quale status quo dovremmo difendere, abbiamo sempre ribadito che la scuola e l'università Italiana è stata messa in ginocchio non solo da questo governo ma anche da quelli precedenti. E' però un dato di fatto che i tagli e le riforme di questo governo siano stati fatali. Crediamo che il ministro Gelmini debba veramente smetterla di parlare di merito ed eccellenza quando nelle scuole a causa dei tagli la qualità dell'insegnamento è sempre più bassa e non tutti partono dalle stesse possibilità".

E ancora: "Vorremmo una formazione egualitaria, si lo ammettiamo. Una scuola a cui tutti possano accedere e che dà a tutti le stesse possibilità, al di là delle condizioni economiche e sociali di partenza, che permetta agli studenti di diventare, tramite formazione e conoscenza, cittadini consapevoli e di limare le differenze di base fra gli individui. Ministro, queste parole dovrebbero ricordarle la Costituzione italiana, se non è d'accordo è un bel problema".

"In effetti - incalzano - in questi anni ha creato un sistema accessibile soltanto a chi può permettersi costi esorbitanti per libri di testo, tasse universitarie, contributo 'volontario', ripetizioni private, materiale didattico e così via". E ora "è pronta ad ascoltarci? E dove è stata in tutti questi anni di mobilitazioni continue di tutto il mondo della conoscenza? Perché non ha mai preso in esame nessuna delle nostre proposte?" Ma la parte dell'intervista sugli investimenti fatti "è quella che ci riempie più di rabbia", e smontano le cifre elencate dal ministro.

"Da anni continuiamo a chiedere di essere ascoltati mentre abbiamo ricevuto solo insulti e continui attacchi ai nostri diritti" e - concludono gli studenti - "se veramente oggi il ministro Gelmini si dice disposto ad ascoltare gli studenti dovrebbe finalmente accettare il grido che arriva ininterrottamente dalle piazze studentesche e si dovrebbe finalmente dimettere da un ruolo che non è in alcun modo in grado di ricoprire".